Juan Carlos Alfonso Víctor María de Borbón y Borbón-Dos Sicilias, Re di Spagna dal 1975 al 2014, compie oggi 83 anni. Un compleanno molto amaro che l’anziano sovrano festeggia con pochi amici nella lussuosa suite dell’hotel Emirate palace di Abu Dhabi, negli Emirati Arabi, che lo ospitano dalla fine della scorsa estate, quando Juan Carlos decise di autoesiliarsi prima a Dubai e poi ad Abu Dhabi, lontano dalla amata Spagna e amata Madrid poiché sentiva la pressione dei giudici che indagano i suoi conti correnti svizzeri, non volendo coinvolgere tutta la famiglia reale.
Nato a Roma nel 1932, ai Parioli, da Giovanni di Borbone-Spagna, conte di Barcellona (suo nonno era re Alfonso XIII), e da Maria Mercedes di Borbone-Due Sicilie, fino al 1942 visse in Italia, poi in Svizzera. Ha sempre goduto di una buona fama tra gli spagnoli, anche quelli dichiarati antimonarchici, lo hanno saputo stimare nel tempo.

L’ex re di Spagna Juan Carlos I, compie il 5 gennaio 90 anni, vissuti intensamente, tra la Transizione, un colpo di Stato, atti di coraggio, innumerevoli amanti, un dramma della gioventù e i guai con i giudici

Si dice sempre che non esiste una parte di spagnoli monarchici, ma bensì “Juancarlisti”. In vista del ripristino della monarchia, dopo la sanguinosa guerra fratricida spagnola, alla fine degli anni Quaranta Juan Carlos era il primogenito e il primo in linea di successione della Corona dei Borbon di Spagna, data la rinuncia al trono dei due zii Alfonso Pío Cristino Eduardo e Jaime Leopoldo Isabelino Enrique e, successivamente, anche del padre Juan Carlos Teresa Silvestre Alfonso. Così a Madrid andò a lezioni di re e tra il 1955 e il 1959 frequentò tre accademie militari.
Un avvenimento ha segnato, in particolare, la sua vita giovanile. Nel 1956, mentre era con il fratello Alfonso a Villa Giralda a Estoril, una settantina di chilometri a Nord di Madrid, da una pistola nelle mani di Alfonso partì un colpo che ferì a morte Alfonso. Ci sono voci che accusano Juan Carlos di avere sparato involontariamente mentre scherzava con la pistola, altre che Alfonso si trovasse fuori dalla stanza e, nell’atto d’entrarvi, spinse la porta aperta, cosicché questa sbatté contro il braccio di Juan Carlos facendo partire il colpo. Non si è mai saputa la verità.
Juan Carlos si sposò nel 1962 con la principessa Sofia di Grecia, sua cugina di terzo grado, figlia del re Paolo I di Grecia e di Federica di Hannover. Al Gran Premio di Formula Uno del 1967, il futuro sovrano d Spagna diede prova di coraggio saltando dalla tribuna in pista con Giancarlo Baghetti gettandosi nelle fiamme per salvare Lorenzo Bandini, intrappolato nella sua Ferrari capovolta dopo un rovinoso incidente. Juan Carlos intervenne prontamente prima dei pompieri e del soccorso del GP che credevano che Bandii avesse abbandonato prieadello schianto la vettura.
Nel 1969 Francisco Franco indicò Juan Carlos invece del padre Giovanni erede della corona spagnola. La nomina fu ratificata dalle Cortes il 22 luglio 1969: il principe Juan Carlos prestò giuramento lo stesso giorno. Con ilprecipityare dello stato di salute di Franco, il principe Juan Carlos nel 1973 divenne capo di Stato supplente e poi nell’estate del 1974 fu capo di Stato pieno titolo.
Dopo la morte di Franco nel 1975, venne proclamato re di Spagna dalle Cortes il 27 novembre, ma fino al 1977, dovette confrontarsi con il padre don Juan che poi rinunciò ufficialmente ai suoi diritti dinastici. Gli spagnoli si accorsero di lui e della sua beltà quando, durante la transizione spagnola per arrivare alla democrazia e all’approvazione nel 1978 della Costituzione, quando nel 1981 re Juan Carlos I sventò il colpo di Stato del tenente colonnello Antonio Tejero Molina appoggiato da una parte della Guardia Civil e dell’esercito. Il re di Spagna a sorpresa apparve in televisione e disse agli spagnoli che lui era per la democrazia. Ha tre figli: le infante Elena e Cristina e l’erede al trono Filippo per cui ha abdicato nel 2014.
Tra le sue vicende famose, si ricorda il battibecco nel 2007 con l’allora presidente venezuelano Hugo Chávez alla riunione ibero-americano. Chávez continuava ad accusare José María Aznar di essere “un fascista” (per il suo appoggio politico al golpe di Pedro Carmona Estanga contro di lui). Il presidente venezuelano non accennava a interrompere la sua invettiva, benché avesse terminato il tempo concesso, e allora il sovrano tuonò verso di lui la celebre frase: “¿Por qué no te callas?”, “Perché non stai zitto?”, amplificando l’ira antimonarchica del caudillo rosso Chávez.
Anziano e malato, deciso a diluire la sua presenza istituzionale, il 2 giugno 2014 tramite il premier di allora Mariano Rajoy annunciò la decisione di passare lo scettro al figlio Felipe, eletto re Felipe VI. Per fare questo, dato che era inedita un’abdicazione del re nella storia spagnola, fu approvata in emergenza una legge organica per ratificare la successione al trono. Dopo un breve scudo, all’ex monarca è stato riconosciuto il privilegio dell’aforamento: l’ex re alla stregua di deputati, senatori, membri del governo e persino il vertice della magistratura può essere processato e giudicato da un tribunale legalmente superiore a quello ordinario.
E, infine, gli ultimi eventi. Nell’agosto del 2020, con una lettera indirizzata al figlio re Felipe VI, Juan Carlos annuncia di lasciare la Spagna, dopo che nel 2018, era formalmente andato in pensione, ritirandosi da ogni incombenza pubblica e di Stato della Casa Reale. La sua partenza è stata intesa da una gran parte come una fuga volontaria negli Emirati Arabi, suoi amici, per sottrarsi al giudizio dei giudici spagnoli che da tempo stavano indagando i suoi conti correnti all’estero: los fiscales avevano, in particolare, scoperto un conto corrente svizzero riconducibile al re emerito di oltre 100 milioni di euro, una cifra avuta in regalo dalla Casa Reale di Dubai, ma che in realtà era una tangente di soldi non dichiarati per ringraziare l’ex sovrano spagnolo per una consulenza sull’Alta Velocità Spagnola per cui un consorzio di imprese iberiche si era aggiudicato un appalto da 16 miliardi di euro. Sono stati i magistrati di Losanna segnare un bonifico di 80 milioni di euro con beneficiario Corinna zu Sayn-Wittgenstein, nobildonna austriaca, di un quarantina d’anni più giovane di lui e sua storia amante. L’ex sovrano aveva giustificato quel pingue bonifico come un regale per Corinna e il figlio a cui Juan Carlos è molto affezionato e che gli ha fatto da padre. I suoi legali hanno sempre dichiarato la disponibilità di Juan Carlos di essere interrogato dalla magistratura. Nelle settimane prima di Natale l’ex sovrano ha dichiarato più volta suo figlio a cui Juan Carlos è molto affezionato. e di provare molta nostalgia per la Spagna. che sarebbe stato il primo Natale trascorso lontano dalla moglie, ex regina Sofia e dall’intera famiglia reale. La storia di Juan Carlos continua.