Ho lasciato le comodità di Madrid, per raggiungere l’inferno di Caracas, città in ginocchio ostaggio della mancanza di corrente elettrica. Sono entrato in Venezuela dalla Colombia,  seguendo le ong e le onlus spagnole, come giornalista e aiuto infermiere. Da oggi scriverò dalla zona nord della capitale venezuelana, spaccata in due da una vera e propria guerra civile, coi negozi degli alimentari svuotati, il traffico dimezzato, la rabbia che serpeggia, lappatura che morde ovunque, in attesa di una resa. E della corrente che non torna. L’alba è accolta come fossimo ominidi primordiali che si inchinano alla luce del dio sole. Al terzo giorno di seguito […]