SALUTE: COLDIRETTI, ARRIVA SUPERPOMODORO ANTI-ETA'In questi giorni, mi è capitato di leggere un articolo, postato nel sito http://distractify.com e ripreso da Dagospia, nel quale si raccontano le origini di tanti alimenti che quotidianamente troviamo sulla nostra tavola e che mi sembra interessante da proporre ai lettori del blog, soprattutto se letto all’interno del dibattito sugli organismi geneticamente modificati che infiamma sostenitori e non. In pratica, nel pezzo si ricorda come fossero frutta e verdura, in origine, prima di essere “addomesticate” dall’uomo, attraverso la coltivazione selettiva. Per esempio, le banane moderne sono ben diverse da quelle originali che, ricorda l’articolo di Mariam Sharia, erano grandi, dure e contenevano grossi semi scuri. La pesca, scoperta addirittura nel 4000 A.C. fu, secolo dopo secolo, lavorazione dopo lavorazione, intervento dopo intervento, resa molto più grossa e ricca di succo. Addirittura, il suo antenato era simile ad una ciliegia, mentre quella che compriamo al mercato o, meglio ancora, stacchiamo dalle nostre piante, è ben 16 volte più grande e il 27% più succosa. Nel pezzo si citano anche le carote, risalenti al decimo secolo, che erano bianche e viola, con una radice, sottile, commestibile. Per non parlare dell’anguria (risalente, come nascita, a 5000 anni fa, in Africa), originariamente, addirittura, amaro, rotondo e con una polpa verde chiara al suo interno. Venivano usati, secondo l’autrice del testo, per conservare l’acqua. Quanto al mais, è ora 1000 volte più grande del suo antenato e più facile da sbucciare. Infine, l’articolo cita la melanzana, che in origine era bianca, poi viola, gialla e azzurra, con dimensioni sferiche, oblunghe, spinose. Non mi interessa, in questo post, entrare nella discussione su OGM sì, OGM no. Però, come semplice mamma, devo dire che queste informazioni mi hanno incuriosita. Detto questo, ora mi faccio una bella insalata di carote.

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