IMG_3976Mi hanno segnalato un recente studio, pubblicato dall’Università di Oxford, nel quale si sostiene che non esistono correlazioni tra un consumo moderato della carne e la riduzione dell’aspettativa di vita. Praticamente, sono state analizzate le abitudini, a tavola, di 60.310 adulti, tra vegetariani, vegani e consumatori di carne del Regno Unito, negli ultimi 30 anni, per capire le relazioni che potevano intercorrere tra ciò che mangiavano i soggetti analizzati e l’insorgere di malattie. Il dato finale più significativo emerso è che i vegani e vegetariani inglesi non hanno una vita più lunga rispetto a chi mangia carne. L’Ansa ha riportato alcune cifre dello studio, secondo le quale “tra le cause di morte, quelle per cancro pancreatico e per malattie respiratorie nei soggetti che consumavano carne con moderazione sono risultate del 30-45% inferiori rispetto a quanto rilevato fra chi ne consumava cinque volte alla settimana. Rispetto a quest’ultimo gruppo, la mortalità per cancro pancreatico e tumori del sistema linfopoietico risulta dimezzata per vegetariani e vegani. La mortalità per tutti i tumori, invece è risultata inferiore solamente del 10% circa in chi non consuma alimenti di origine animale rispetto agli altri gruppi”. Significativo è anche il dato che dimostra come tra vegetariani e vegani da un parte e consumatori di carne dall’altra non ci sia una differenza particolare per le prime sei maggiori cause di morte. Va anche detto che per chi non consuma carne si è notato un tasso di incidenza inferiore in alcune malattie croniche rispetto a chi la mangia. Lo studio ribadisce anche che il consumo della carne deve essere fatto in modo consapevole, senza esagerare. Insomma, a fare la differenza è la quantità e la saltuarietà. Del resto, le nuove linee guida alimentari, in America, esortano ad un consumo della carne magra o del pollame. Quanto alla rossa, e al famoso rischio tumori, consigliano di assumerne poca. Sono i dati di uno studio e sono certa che ci sarà sicuramente un’altra ricerca che dimostrerà il contrario. Però, mi sembrava interessante proporlo alla vostra riflessione. Chiaro che qui si riferiscono al solo aspetto alimentare. Se intendiamo, invece, l’essere vegetariani o vegani come filosofia di vita, che va sempre rispettata, non ci sono statistiche che tengano ed ognuno fa bene a comportarsi, anche a tavola, come meglio crede e senza essere criticato per la scelta fatta.