umberto tirelli 2

Sulle sigarette elettroniche ne hanno dette di tutti i colori. In un primo momento sembravano una valida e sana alternativa alla sigaretta tradizionale. Peccato che i “danni” economici che la neonata industria della e-cig provocava a quella del tabacco hanno fatto sì che il fenonemo e-cig, che stava prendendo piede anche in Italia, svapasse nel nulla. E non sono mancati studi e ricerche che hanno messo le e-cig sul banco degli imputati. Ad allentare il giogo, il prof. Umberto Tirelli,  Direttore del Dip. Oncologia Medica dell’Istituto Nazionale Tumori di Aviano, suggerisce che: “Per aiutare i tabagisti a smettere di fumare e a ridurre i danni delle sigarette tradizionali, i medici dovrebbero consigliare l’uso delle sigarette elettroniche eventualmente con nicotina, soprattutto per i fumatori che hanno cercato altri metodi per smettere di fumare senza successo (per esempio i chewing gum alla nicotina, i cerotti alla nicotina o interventi psicologici). I medici non devono ignorare queste nuove tecnologie – aggiunge Tirelli -. Incoraggiando i fumatori ad utilizzare qualsiasi mezzo a disposizione per smettere di fumare o a ridurre i danni delle sigarette tradizionali, i camici bianchi aiutano ad assicurare che la mortalità e morbidità associate al tabacco si riducano drasticamente”.  In Gran Bretagna le e-cig sono utilizzate dal 35% circa di coloro che cercano di smettere di fumare. Per una volta, faremmo bene a guardare nel giardino degli altri. E voi, le avete mai provate?

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