Stiamo superando il periodo di picco dell’influenza che ha lasciato davvero non poche conseguenze, soprattutto a coloro che, appartenenti alle categorie più a rischio, avevano preferito non vaccinarsi. Ma stiamo parlando di forme influenzali non letali, provocate da virus fastidiosi, non di certo killer. Vi ricordate l’influenza aviaria, provocata dal virus H5N1? Questo è un virus zoonotico, ovvero ha il potere di provocare la malattia anche nell’uomo, pur non diffondendosi con molta facilità tra gli esseri umani. Proprio dallo studio del virus dell’aviaria, considerato endemico in alcuni Paesi come la Cina e l’India, ma anche il Bangladesh, che nel 1997 fu responsabile della morte del 60% delle persone infette, i ricercatori  del Dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze dell’Università di Milano-Bicocca, in collaborazione con l’Università del Maryland e l’Inserm di Lione, hanno dimostrato che, bloccando l’attivazione del recettore TLR4, si riesce a contrastare molto efficacemente l’effetto letale dei virus. Partendo dallo studio sugli animali, i ricercatori hanno verificato che anche il virus Ebola, causa di morti sia tra gli esseri umani, sia tra gli animali, potrebbe essere bloccato nello stesso modo, lasciando all’organismo il tempo di reagire e sconfiggere l’infezione.  Solo bloccando l’attivazione del recettore Toll-like receptor 4, si neutralizza l’effetto letale di questi virus killer. La domanda sorge spontanea: come si può bloccare questo TLR4? Pensate al virus che parte all’attacco del nostro organismo: i virus influenzali infiammano e danneggiano il tessuto polmonare inducendo il rilascio di sostanze che attivano i recettori TLR4 in modo anomalo, causando una sindrome letale. Testando in vitro su cellule umane e in vivo sul modello animale l’azione di un’antagonista del ricettore TLR4, una molecola chiamata FP7, ottenuta per sintesi chimica e molto simile alle molecole naturali presenti sulla parete esterna dei batteri, è emerso che si può bloccare la letalità del virus. Francesco Peri, docente di Chimica Organica, afferma che: “Se si blocca questo processo inibendo specificamente l’attivazione dei TLR4, si dà tempo all’organismo di reagire al virus con la risposta immunitaria che normalmente riesce a debellare l’infezione senza gravi conseguenze. Sulla base dei risultati molto promettenti pubblicati su Nature Scientific Reports, stiamo progettando di completare la caratterizzazione pre-clinica delle molecole pubblicate e di brevettare nuove molecole con la stessa attività farmacologica. Lo sviluppo di candidati farmaci verrà fatto in collaborazione con i gruppi francesi ed americani presenti come autori della pubblicazione, ed anche insieme ad alcune industrie biotech italiane ed europee».

La ricerca, finanziata dal progetto Europeo TOLLerant (focalizzato sullo studio del TLR4), rientra nell’ambito dei progetti Horizon2020 ed è uno dei progetti Marie Curie.

Il network del progetto è composto da 8 gruppi accademici europei e 2 industrie. Per la ricerca sono stati reclutati 13 dottorandi (PhD) nel consorzio TOLLerant.

 

Il sito del progetto è: http://www.tollerant.eu

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