FondoCeliachiaIn molte scuole italiane hanno inserito, di solito un giorno al mese, il menu etnico. Per carità, è interessante che i nostri figli conoscano la cultura gastronomica e le tradizioni dei loro compagni stranieri, anche se, a dire il vero, penso che sarebbe più utile abituarli a mangiare maggiormente frutta e verdura, nel rispetto della dieta mediterranea che è poi quella adottata da uno dei popoli più longevi del mondo, accanto ai giapponesi. Quello che a me preme, però, è la situazione di quei bimbi che devono fare i conti con le varie intolleranze, come quella, per esempio, al glutine: oltre ad andare incontro anche all’esigenza di integrazione, bisogna pensare anche ai ragazzi che richiedono una dieta specifica. Quindi, ben venga l’educazione alimentare in un contesto scolastico, proprio per formare i bambini e le loro famiglie ed investire anche su un futuro di salute. In Italia, su 600.000 celiaci attesi, si stima che solo circa 190.000 hanno ricevuto diagnosi. Ecco perché si stanno moltiplicando i progetti informativi ed ecco il motivo per il quale, dal 13 al 21 maggio, è stata organizzata la Settimana Nazionale della Celiachia, una campagna di sensibilizzazione organizzata da AIC (Associazione Italiana Celiachia). In cosa consiste questa iniziativa? La ristorazione collettiva si è adeguata all’esigenza di menu gluten free e, grazie all’adesione di alcune aziende, come Elior, in ben 700 scuole di tutta Italia saranno serviti dei pasti privi di glutine, andando a soddisfare le esigenze di piccoli pazienti celiaci. Ma non basta mangiare gluten free: occorre conoscere la celiachia, visto che rappresenta un fenomeno dilagante. La celiachia, che provoca in soggetti geneticamente predisposti un’infiammazione cronica dell’intestino tenue scatenata dall’ingestione di glutine, va sempre trattata, per evitare che dia luogo a complicanze, attraverso la dieta, sia a casa, sia a mensa, con dei menù dedicati. Non appena ci sono manifestazioni dei sintomi, sarebbe meglio verificare l’origine di questi disturbi per poter intervenire, anche a tavola. Anche le Asl sono scese in campo per offrire il loro contributo alla Settimana della Celiachia, in modo che gli studenti celiaci abbiano la possibilità di gustare gli stessi piatti dei compagni, senza distinzioni alimentari. Un’attenzione lodevole che punta ad annullare anche la diversità alimentare: perché, magari, i più piccoli ne potrebbero soffrire, sentendosi dei diversi. L’iniziativa non è solo simbolica, ma anche estremamente concreta: al menu senza glutine per tutti è abbinata una scheda informativa pensata insieme ad AIC sul tema della dieta priva di glutine quale unica terapia per le persone celiache. Che il benessere per i ragazzi celiaci sia davvero a 360°.

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