amicoSiamo in un’epoca dove la popolarità di una persona si misura anche dal numero di amicizie su Facebook. Più ne hai, più sarai considerato uno che fa tendenza. Ormai, basta un clic per definirsi amico di qualcuno. “Mi ha dato la sua amicizia”, diciamo trionfanti se qualcuno, magari un Vip, si degna di schiacciare il tasto “Accetto”. Ma, veramente, questi follower si possono considerare amici? Verrebbe, anzi, da chiedersi, che valore abbia, al giorno d’oggi, il concetto di amicizia, ormai svilito a un numerino progressivo. Trovo, quindi, interessante la ricerca recente fatta dall’Università del Kansas e pubblicata sul Journal of Social and Personal Relationships. Ebbene, dallo studio emerge come occorrano almeno 200 ore di condivisione per poter considerare una persona come veramente amica. Non tempo da trascorrere “un tanto al chilo”, ma qualitativamente rilevante, nel quale si entra in contatto con l’altro non solo marginalmente, ma approfondendo il legame. L’esperimento coinvolgeva delle matricole universitarie che si erano trasferite da poco nell’Università, per vedere l’evoluzione dei rapporti con le persone da loro appena conosciute. Ebbene, secondo lo studio, da 40 a 60 ore, l’amicizia può definirsi occasionale, mentre sul centinaio di ore si può dire che il conoscente diventi amico. Per essere “vero”, però, le ore devono raddoppiare. E’ chiaro che una ricerca di questo tipo, ovviamente, si presti a discussioni. Il fatto che agli americani piaccia misurare tutto, anche le ore dell’amicizia, mi sembra solo curioso e nulla più. Anche perché uno può stare, per dire, 500 ore con un “presunto” vero amico e, poi, magari, vedere il rapporto rompersi. L’aspetto, però, che mi sembra più interessante, al di là del discorso statistico delle ore, è l’invito a frequentare, nel reale, gli altri. Troppo spesso ci chiudiamo nel mondo virtuale (e penso ai nostri ragazzi alienati), sviluppando rapporti con individui mai conosciuti di persona, limitandoci a interagire con commenti inseriti sotto i loro post. Si può definire una vera amicizia questa, fatta solo di relazioni in rete? Io resto della vecchia scuola: per me è importante il contatto umano, l’uscire insieme, andare a vedere un film in compagnia, parlare viso a viso. In fondo, era la ricetta vincente dei nostri nonni e genitori. Perché sacrificarla sull’altare di qualche like in più?

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