[photopress:caprotti.jpg,thumb,pp_image]Bernardo Caprotti è un signore di 81 anni con la forza di un giovanotto. Ha creato dal nulla un gruppo di supermercati che fattura 5 miliardi di euro e impiega 16mila dipendenti. E’ un grande: un giovane imprenditore che lotta come un leone per difendere il mercato. Il suo ultimo obiettivo sono le coop che aggregate fatturano 6,6 miliardi e impiegano 32mila dipendenti. Ha paura che in nome dell’italianità gli venga impedito di cedere l’azienda o una parte di essa a qualche gruppo straniero. Domani Caprotti, per la prima volta nella sua storia, incontrerà i giornalisti per presentare il suo libro Falce e Carrello. I numeri ci raccontano come i supermercati di questo burbero signore di destra (si potrà definire così?) con la concorrenza che hanno fatto al mondo distributivo italiano abbiano fatto del bene alla collettivtà. I prezzi dell’Esselunga restano inferiori di quelli dei concorrenti delle Coop (e questo è un bene per i suoi clienti), gli utili dell’Esselunga sono del 50 per cento superiori a quelli dei propri concorrenti ( e questo è un bene per gli azionisti) e le tasse pagate allo Stato sono doppie rispetto a quello delle Coop ( e questo è un bene per la collettività). Caprotti non solo è simpatico ed un difensore strenuo del mercato, ma ha il coraggio delle sue idee. E nel mieloso salotto italico fatto di melassa e di buonismo Caprotti è merce rara.