Ecco come lo Stato aiuta un pazzo benefattore che abbia intenzione di fare un’assunzione in Italia: anche un contrattino di un una settimana, o un di un giorno in agricoltura.

1.Bè intanto una comunicazione al Centro per l’impiego, ma sia chiaro non oltre il giorno prima dell’inizio del rapporto di lavoro. Ovviamente la comunicazione riguarda qualsiasi tipo di lavoratore: dai cococo ai soci in cooperativa, dai dipendenti alle colf part-time. La comunicazione tardiva può costare fino a 500 euro in sanzioni.
1.bis la sfiga per gli agricoltori è che devono fare la medesima comunicazione con i medesimi dati anche all’Inps e farlo per via telematica. La campagna italiana, se va bene, ha collegamenti ad internet con il doppino.

2. Comunicazione all’Inail da fare in concomitanza con l’inizio del rapporto di lavoro e con più o meno le stesse informazioni dei punti 1 e 1bis.

3. lettera di assunzione da consegnare al povero cristo, in cui praticamente si deve scrivere anche quante volte può andare al bagno. Oltre a informative, da allegare a cura del datore, su privacy e tfr-pensione (fare pasticci con i dati sensibili della privacy può costare al datore fino a 30mila euro di multa). Gli obblighi informativi, se non rispettati dal datore, possono portare a sanzioni fino a 1500 euro.

4. visita medica obbligatoria per apprendisti, minori e addetti attività rischiose.

5. Aggiornamento dell’obbligatorio libro matricola aziendale con numero progressivo (tenerlo in modo incorretto può costare una sanzione fino a 770 euro). Copia del libro deve esserci obbligatoriamente oltre che negli uffici anche presso la sede del lavoro, se non corrispondono.

6. autorizzazione dello Sportello Unico per l’immigrazione se l’assunto è un immigrato extracomunitario o del collocamento obbligatorio se il lavoratore è disabile.

Il tutto senza distinzione tra piccole e grandi imprese. Per lo stato anche una famiglia che assuma una colf è nella stessa barca (probabilmente non ha bisogno del libro matricola aziendale, non essendo per il momento la famiglia considerata un’azienda)

Tutto cià ovviamente per combattere il sommerso