In questo blog abbiamo più volte “sfottuto” il nostro Julius per la sua ansia Pop. L’inutile e dannosa Robin tax, la populistica esclusione dei ricchi (solo 70mila? solo due dei quali in piazza di Spagna a Roma?) dai benefici Ici sulla prima casa, la card per gli anziani, la lotta contro la speculazione. E via dicendo. Anzi, già che ci siamo, gli insopportabili slogan contro il “mercatismo”. Senza considerare la mancata liberalizzazione per eccellenza: e cioè la riduzione delle imposte sui redditi o per lo meno una prospettiva di riduzione. Che il Dpef non ci da. Insomma quello che pensiamo sul Julius pop per i nostri commensali (che spesso hanno anche criticato il cuoco) è pietanza nota, anche se non a tutti gradita.
Ieri è arrivata in cucina una mail di David Baccini, intitolata “Tremonti il socialista ci porterà al disastro”. Vi inoltro le prime righe: “sono sconcertato per il comportamento schizoide del Ministro Tremonti, nel quale non ho mai riposto alcuna fiducia e che affonderà il Governo, ma sopratutto per il “sentiment filogovernista-filotremontiano antimercato” di Giannino: scioccante davvero. Altrettanto sconcerto va verso l’IBL, che di fronte ad accuse tremontiane al mercato, a chi (praticamente l’intero popolo europeo) non si riconosce nel nuovo meta-stato soviet-europeo, alla speculazione, al profitto, a chi si dice liberista, a chi esige basse tasse, a chi disconosce l’efficacia della redistribuzione (Robin Tax ed altre puttanate) …. l’IBL tace, in conformità Gianniniana”.
Be’ in effetti si può condividere con Baccini un certo stato di solitudine da queste parti. Difficile trovare conforto a sinistra (lo devo spiegare ancora una volta?), ma anche nei punti di riferimento dei liberali classici, sembra che ci sia un po’ una corsa a non disturbare il manovratore. La paura di Prodi e accoliti non ci può rinchiudere in un angolo. Non ci deve spingere verso un’accettazione muta dei provvedimenti governativi. Insomma se Julius ha deciso di fare una corsa di popolarità con l’adorato Cav, son cavoli suoi. Non di Noi italiani che abbiamo votato un governo immaginato liberale.