Così diceva Jeeves riguardo le nubi che sorvolavano il castello di Blandings. Ma nel nostro caso i torbidi si addensano sull’economia. E il termometro è quanto ha deciso la Banca centrale americana ieri sera. Ecco il fattarello: la Fed comprerà nei prossimi mesi 600 miliardi di dolalri in titoli di stato a lunnga del debito americano. Per capirci è come se la banca d’Italia spendesse un terzo del pil Italiano per porarsi a casa i Btp emessi dal Tesoro. Cosa vuol dire tutto ciò?
1. La fed che ha una certa pratica dei numeretti si è evindetemente resa conto che la macchina da guerra dell’economia americana tira qualche colpo e che non va alla grande. D’altronde una disoccupazione quasi al 10 per cento è un segnale inequivocabile.
2. Il tentativo è quello di tenere bassi i tassi di interesse in America: d’altronde il Tesoro sa che las ua merce la può sempre piazzare alla dirimpettaia Fed.
3. Il dollaro oggi già rende un punto percentuale meno dell’euro e in prospettiva ci saranno molti più verdoni in giro: quando una banca centrale compra titoli di Stato in buona sostanza non fa altro che stampare moneta.
4. Dollaro e interessi bassi potrebbero nel breve periodo dare una mano alla corporate america, nella forma di investimenti a buon prezzo e maggiore forza relativa nelle esportazioni.
Ma cari commensali tutto ciò è molto rischioso. La preoccupazione non è tanto nella certificazione della deboilezza relativa dell’economia americana, la più importante del mondo. Quanto nel tentativo di curare il malato disoccupazione conla medecina inflazione (che nascerà dall’eccesso di moneta in giro).
Come scriveva bene Friedman “curare la disoccupazione con l’inflazione vuol dire mettere le premnesse per maggiore disoccupazione”.