E’ sempre facile, facilissimo criticare. E il cuoco per qualche istante ha provato a cercare un buon ingrediente in questa manovra, ma più passa il tempo e più non lo trova. Avete già letto le mie critiche in altre occasioni sui contenuti di questa porcheria. Ma il massimo è avvenuto ieri. Un emendamento all’articolo 39bis conteneva la liberalizzazione delle professioni con l’abolizione degli esami di Stato e degli ordini. Cosa che se fosse passata avrebbe fatto digerire al cuoco anche una zuppa di ceci. In pochi secondi 22 deputati del Pdl si sono ribellati e hanno ottenuto la cancellazione dell’ottimo ingrediente. Favolosa la motivazione del primo firmatario (che dovrebbe essere del partito liberale di massa) Luigi D’Ambrosio Lettieri che contesta “l’inutile e dannosa deriva liberalizzatrice” e aggiunge che la riforma avrebbe “distrutturato il sistema consegnandolo a logiche capitalistiche di mercato“. Ma questo avvocato con chi è stato eletto? Con Marco Rizzo?

Ps. oggi sul Corriere della Sera, un grande avvocato tanto caro ai liberal di casa nostra, Franzo Grande Stevens aggiunge: “L’ordine serve ai cittadini, non agli avvocati”. Maddai. La stessa bufala la sento da anni per la difesa dell’ordine dei giornalisti.

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