Il cuoco ha avuto la fortuna di parlare negli ultimi mesi con un signore che, diciamo così, fa affari con il nostro debito pubblico. Sono ovviamente vago perchè il signore è molto in vista e se scoprono che si fa sfuggire una sillaba con un giornalista e per di più cuoco lo fanno secco. Diciamo solo che a differenza di politici, commentatori, economisti e bla bla bla sta ogni giorno sul mercato e cerca di fare un po’ di quattrini. Vi faccio un piccolo sunto di cosa mi ha speigato negli ultimi mesi: parte l’ho già scritta a parte no.
In tempi non sospetti mi disse:
1. guarda Nicola che Berlusconi è un disastro, ma su questa vicenda non c’entra un bel nulla. Vogliono far fuori l’euro e partono dall’Italia che è il fianco più debole, anche per le mancate riforme del cav. Togliete di mezzo il cav e non avrete risolto nulla. Venerdì i nostri titoli erano ancora alle stelle e a tassi superiori rispetto agli omologhi Bonos spagnoli.
2. Attaccano l’Italia, perchè senza di noi l’euro crolla: senza spagnoli e greci si può tentare di fare qualcosa, ma senza la terza economia dell’Europa, viene a mancare un mercato fortissimo.
3. La curva dei rendimenti si è invertita: con i titoli a breve che rendono più di quelli a lunga. Il motivo è tecnico e cioè che grazie alla folli regole della nuova regolamentazione europea, i Bot italiani di colpo pesano nel capitale delle banche più dei titoli tossici di cui le stesse sono zeppe. Col cavolo che, per motivo puramente prudenziali, uno straniero li acquisti. Le banche italiane sono costrette a comprarseli, perchè se un asta andasse deserta le prime a pagare sarebbero proprio loro e l’Italia a cascata.
4. Gli investitori, quei pochi che sono rimasti, comprano al sette per cento le scadenze a breve a prezzi da sconto non pechè temono l’insolvenza dell’Italia (che è e resta relativamente ricca) ma perchè temono il crollo dell’euro. E dunque che quei titoli verranno loro rimborsati con una valuta che non sarà più l’attuale euro e con molta probabilità svalutata rispetto al dollaro.
5. in questo scenario le manovre, quelle estive del Cav e quelle he si appresta a fare Monti, non cambieranno l’attegiamento dei mercati finanziari. Avranno in compenso un effetto depressivo sull’economia. Una botta da cui non ci riprendiamo. Occorre infatti calcolare che le manovre del Cav entreranno a regime del 2012 e 2013 e a queste si sommerà quella di Monti. Un disastro per l’economia.
6. L’unica via d’uscita è seguire quanto hanno fatto gli americani, che hanno tutto l’interesse a sfasciare l’euro. Stampare moneta come fanno loro. Insomma rendere la Bce come la Fed. Ciò non vuol dire mantenere la nostra attitudine spendacciona. Bisogna tagliare la spesa pubblica. Ma al punto a cui siamo arrivati non basta.

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