Il cuoco come sapete non ama demonizzare la ricchezza. Solo poche settimane fa cucinai una zuppa in cui scrissi che per l’economia faceva meglio una Porsche di una tassa. Il cuoco ritiene inoltre che non sia combattendo le disuguaglianza che si vince la povertà. Questo pistolotto iniziale ad uso di coloro che assaggiassero per la prima volta la zuppa è d’obbligo. E lo cucino per un motivo molto semplice. Stamattina, come sempre, mi sono imbattuto nell’ineffabile Repubblica. Sono da qualche giorno fissati sulla disuguaglianza in Italia. E oggi pensate un po’ chi ti sentono per il loro scenario “allarme disuguaglianza, il gap tra ricchi e poveri ora ci spinge in recessione”? Alessandro Profumo l’ex ad di Unicredit uscito dalla banca con una liquidazione di 40 milioni di euro e con uno strascico giudiziario da 250 milioni di euro per presunta evasione fiscale a cui avrebbe contribuito. Un liberista come il sottoscritto ritiene che un manager debba essere pagato (si può certamente discutere se siano meritati, ma in linea di principio chi crea valore si deve portare a casa una fetta di esso) e un garantista ritiene che l’affare brontos (il nome della presunta evasione monstre di Unicredit) sia tutto da dimostrare.
Ma sapete che ci dice Profumo sulla diseguaglianza: “é l’evasione la prima causa delle ingiustizie”.
Ricapitoliamo il banchiere che si è guadagnato un bel gruzzoletto e che è accusato di evasione fiscale, viene utilizzato da Repubblica come favoloso testimonial contro le diseguaglianze.
Insomma non ci prendiamo per i fondelli. Ci sono alcuni più disuguali di altri e alcuni più evasori di altri. Chissenefrega dei principi. che schifo di zuppa.

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