Oggi scrivo per fatto personale e ritorno sul Sole24 ore. Come i commensali sanno ho una parttia aperta con il giornale di Confindustria almeno da un lustro. Mi chiedo e vi chiedo come possa il giornale delle imprese essere così banalmente omologato al pensiero comune. Resta il filone principale: io voglio un Sole, mi ostino ancora a compraro e leggerlo, che parli alle imprese, agli artigiani, ai commercianti, alle partita iva, ai professionisti e non ai burocrati e politici romani. Io non voglio Guido Rossi e Giuliano Amato che mi spiegano i fatti dello scorso secolo, ma più Zingales e Boldrin (per fare due nomi). Voglio commentatori fiscali che non mi spieghini la buona e giusta battaglia contro l’evasione fiscale, ma analisi che mi dicano perchè gli italiani sono costretti ad evadere (sì avete capito bene): voglio una difesa in prima pagina della sentenza assurda contro Dolce e gabbana per abuso di diritto. Roba da Medioevo. Avrei voluto una campagna scatenata per difendere l’ilva, non i Riva, ma una delle principali industria siderurgiche d’Europa, uccisa dalla miopia di un gruppo di magistrati. Io non capisco un Sole che finge di essere equilibrato, ma che risulta solo pavido. Quasi a vergognarsi del suo dna. Per le imprese, per chi alza la serranda la mattina, per chi ha un mezzo dipendente in casa, questo non è il momento della pruden. Si devono dire bene e chiare le cose come stanno. certo da un punto di vista netto che è quello di chi fa impresa.
Qualcuno dirà oggi il cuoco si è svegliato con la luna storta. Non si prendono così di petto i colleghi. C’è di peggio rispetto al Sole. Ma certo. E allora ritorniamo al punto di partenza: la questione personale. Non ho paura di essere frainteso, ma questa mattina a leggere il Sole mi sono proprio incavolato per fatto personale. Sapere che oggi nella mia trasmissione Virus ci sarano gli imprenditori edili bloccati da burocrazia e tasse che manifesteranno il loro dissenso sugli schermi di rai2 e vedere che tra i programmi tv da non perdere segnalati ci sono: Ciclismo: Tour de France. E poi Il film il Più bel gioco della mia vita, Agora. L’ottimo Chi l’ha visto, e il documentario sui Vulcani, e i film Contagion (che poi è simile a Virus, o no?), Secretary e Sette anni in Tibet. Insomma nei cosnigli televisivi del Sole c’è di tutto, tranne il programma che parla dei loro associati. Beh allora mi cadono le braccia.
Prevengo i cretinetti una citazione a pagina 39 di un giornale che vende sì e no 50mila copie in edicola, vale nulla dal punto di vista televisivo. Ci crederete o no, è una qustione di principio.
ps Mi auguro di non essere mai citato dal Sole24. Anzi la prenderei come un ennesimo cedimento della direzione. Il vero contagio che dovrebbero subire è quello delle idee liberali e pro-mercato che sembra abbiano per pavidità abbandonato.

“il venduto effettivo edicola, relativo al mese di Luglio 2013 e certificato da ADS (Accertamenti Diffusione Stampa), de “Il Sole 24 Ore”, è di 121,946 copie medie. Con gli abbonamenti pagati cartacei (60,855 copie medie) ed il totale delle copie digitali vendute (87,622 copie medie), il venduto certificato ADS è di 270,423 copie medie.
Secondo i dati ADS del mese di Luglio 2013 Il Sole 24 Ore è stato il primo quotidiano per diffusione digitale, ed il terzo per diffusione cartacea e digitale.”

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