Il cuoco deve ammettere che il prof D’alimonte è il numero uno. Ma come chi è? é il grande esperto di sistemi elettorali e, quel che conta, è oggi il consulente di Matteo Renzi e genitore dell’Italicum. Anche se il prof in una recente intervista a Repubblica ha detto di preferire i collegi uninominali, ha amesso che il meglio è sempre nemico del bene. Insomma si doveva raggiungere un compromesso.
Oggi sul Sole24ore ha pubblicato una ricerca fatta con i fiocchi. Ha diviso l’Italia nei 148 collegi elettorali come prevede la nuova legge. E ha previsto l’attribuzione dei seggi, seguendo gli attuali sondaggi. Da un punto di vista generale dice, ciò che già sapevamo, e cioè che Forza Italia e Pd andranno al ballottaggio, poichè nessuna delle due coalizioni ce la farà a superare la soglia del 37 per cento al primo turno e vincere così il premio di maggioranza.
Ma quel che più conta sono i risultati nei singoli collegi. La maggioranza dei collegi eleggerà quattro deputati divisi tra in diversi partiti. Alcuni tre e pochi sei (come ad esmepio il collegio di Bergamo o di Venezia).
Ovviamente, per come è disegnata la legge, le attribuzione dei seggi, collegio per collegio, non si saprà fino al ballottaggio.
Ma ciò che si può dire è che la maggioranza dei collegi eleggerà un candidato per ogni grande coalizione. Insomma nelle liste saranno segnati quattro, cinque nomi per lista, ma già si sa che verrà eletto solo il capolista e se va bene (cioè se la coalizione vince) potrebbe passare il secondo in lista.
Il dato paradossale, che resta il vero elemento negativo della legge, è che l’attribuzione dei seggi avverrà non sempre in funzione di chi ha preso più voti. L’ipotesi è particolarmente calzante nel caso di vittoria del centrosinistra e sconfitta della coalizione del centro destra. Con la postilla che nella coalizione di Berlusconi ci sia anche l’Ncd di Alfano alleata con l’Udc di Casini, e che questo partito riesca a superare il 4,5 per cento. Dunque la soglia sotto la quale non si ha rappresentanza in parlamento, pur essendosi associati ad un grande movimento. In questo caso, non proprio di scuola, ma molto verosimile, si arriverebbe al paradosso, che in Parlamento enetrerebbero una ventina di onorevoli centristi in collegi in cui in realtà hanno preso più voti i colleghi di partito di Forza Italia. Ciò deriva dal fatto che l’attribuzione dei seggi si fa a livello nazionale e non collegio per collegio, come in una sfida elettorale uninominale secca o a doppio turno. Paradosso nei paradossi, il partitino non saprà mai in aticipo dove questi seggi scattano. Motivo per il quale Alfano&co pretendono di cambiare la legge in modo tale che si possano candidare in pi cirocoscrizioni. Essendo piuttosto casuale capire dove uscirà il seggio, hanno la necessità di coprirne il numero maggiore con la propria candidatura per non rimanere a secco.
La sintesi è presto fatta. Se gli attuali sondaggi si dovesse confermare in ipotetiche elezioni, si andrà al ballottagio. Secondo quanto ha più volte confermato Alessandra Ghisleri a Virus, i voti del movimento 5 stelle si riverseranno sul centro sinistra, che dunque vincerà le elezioni. Il centro destra avrà un seggio in quasi tutti i collegi, circa in 117 su 148. E di questi una parte sarà attribuita, in modo non prevedibile, ai centristi di Alfano&Casini.

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