L’abitudine è un potente isolante. Soprattutto in materia fiscale. Ma per quanto potente prima o poi rischia di cedere. Ci sono tutte le premesse che ciò avvenga grazie al governo Renzi. Basta vedere chi comanda al ministero dell’Economia per capire che nei prossimi mesi saranno dolori. Chi è che dice «le tasse devono essere sinonimo di solidarietà ed eguaglianza»? Attribuendo al fisco non solo un ruolo di tutela dei più deboli, ma una finalità politica di redistribuzione egualitaria? La nuova capa dell’Agenzia delle entrate, Rossella Orlandi (molto apprezzata dal Sole24ore, molto meno dai grandi contribuenti azionisti del foglio giallo che l’hanno incrociata). Che dovrebbe essere una tecnica e non una politica. Chi è che ha sostenuto con forza che sia stato un bene l’introduzione dell’Imu da parte del governo Monti «per spostare il carico fiscale sui consumi e sul patrimonio»? L’attuale consigliere per la fiscalità del ministro Padoan, Vieri Ceriani. Chi ha, di fatto, inventato l’Irap, e solo recentemente in un convegno alla Luiss l’ha difesa («al netto del populismo») sostenendo che è un’imposta innovativa addirittura studiata all’estero? L’attuale presidente della commissione tecnica per la riforma tributaria, Franco Gallo.
Orlandi, Gallo e Vieri Ceriani hanno in comune un nome e un cognome: Vincenzo Visco. Il vero dominus del fisco italiano. Per il gruppetto «nel campo fiscale è il “pubblico” a dover prevalere sul “privato”» (le «Ragioni del Fisco», Franco Gallo).
Il contribuente è un numero, il codice fiscale. La norma e lo Stato sono il maestro, il dominus. L’impostazione culturale di questi signori è ciò di più lontano da quanto Renzi a parole va dicendo. La burocrazia è il loro esercito, le norme la loro arma. Il fine è politico. È del tutto evidente (lo prevede la Costituzione) che attraverso la progressività dell’imposta si colpisca maggiormente il riccone (Renzi copyright). Ma da ciò sentirsi dire da una dirigente pubblica che l’obiettivo delle tasse è l’uguaglianza ce ne passa.
Il ministero dell’Economia è il peggior nemico del contribuente italiano. Se il presidente del Consiglio non capisce in fretta che la sinistra si deve liberare dall’eredità di Visco in materia fiscale, a poco servirà il suo look accattivante e le uscite alla New Labour. Su queste materie i contribuenti italiani capiscono in fretta.

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