Quando si vede come funziona lo Stato e soprattutto come ci tratta, viene da chiedersi come sia possibile che ancora si produca Pil in Italia. Vi facciamo qualche esempio molto, ma molto concreto.

Ecco la seconda puntata

La Cassazione con una sentenza depositata cinque giorni fa ha stabilito per diritto ció che il Marchese del Grillo diceva ai quattro venti: “io so’ io e voi nun siete un c…”. Insomma la burocrazia dello Stato puó tutto, mentre il poveraccio, cioé tutti noi, puó nulla. La storia é semplice. Un cittadino veneto si compra un appartamento per andarci a vivere. La legge prevede agevolazioni fiscali per l’acquisto di prime case a patto che entro 18 mesi si stabilisca in quel comune la propria residenza. L’agenzia delle entrate revoca al nostro piccolo eroe ogni agevolazione per il banale fatto che questi ci impiega piú di un anno e mezzo a fissare la residenza in quella casa. Il Nostro fa ricorso alla commissione tributarie e vince: dimostra come la sua residenza non sia stata spostata nei tempi previsti per “le lungaggini burocratiche di rilascio delle autorizzazioni edilizie per le opere di ristrutturazione prima e di abitabilitá poi”. Insomma il tizio non poteva abitare in quella casa perché la burocrazia non gli dava i permessi. I giudici tributari gli danno ragione. L’agenzia delle entrate non ci sta e ricorre in Cassazione. I supremi giudici ribaltano i verdetti: il contribuente ha torto poiché “le lungaggini burocratiche non riescono ad integrare la forza irresistibile ostativa al trasferimento”. Sono irresistibili. Il contribuente cornuto e mazziato.

domani la terza e ultima puntata