Mario Monti lo aveva detto: chiederemo a tutti di rinunciare a qualcosa. E in effetti la bozza di riforma del lavoro che circola non accontenta pienamente nessuno. Il Pd si spacca tra l’ala sinistra (con la mezz’ala Bersani) e i montiani: non va giù, soprattutto pensando alle prossime campagne elettorali, la rottura del tabù articolo 18. Il Pdl si dice soddisfatto, ma l’anima più tecnica e vicina all’ex ministro Sacconi conosce bene alcune conseguenze pesanti che deriveranno per l’elettorato moderato. Confindustria perde sui contratti flessibili, le piccole imprese sul costo del lavoro e i sindacati sulla loro centralità. D’altronde una […]