Ci sono piccole cose che raccontano l’inferno fiscale nel quale siamo scesi. Un poveraccio, cioè uno di noi, chiude il contratto con il gestore di telefonia mobile. Dopo qualche mese gli arriva un accertamento dell’Agenzia delle entrate che pretende 146 euro di tassa governativa sui telefonini (altra assurda tassa italiana). Il malcapitato aveva disdetto il contratto da mesi. Prende tutti i documenti e li consegna ai funzionari pubblici affinché – una volta viste le carte – come prevede la legge, ci ripensino. Niente da fare. Continuano con la pretesa «senza se e senza ma». Il nostro povero Cristo è però […]