Ci ha pensato molto per trovare una parola che funzionasse in italiano. Poi l’ha scelta: virtuista. E ne ha descritto il suo mito, “il mito virtuista” appunto. Quando si pensa a Vilfredo Pareto, si pensa al matematico vissuto a cavallo del 900, all’economista, semmai all’amico di Maffeo Pantaleoni (quello che odiava le tasse), raramente al polemista. Le duecento pagine del mito virtuista in effetti sono scomparse per circa un secolo e poi rimesse in circolo da quegli eroi editoriali che rispondono al nome di Liberi Libri. Si tratta di una denuncia favolosa del politically correct. Dell’epoca, ovviamente. Il tema da […]