La questione ormai è abbastanza nota. Qualsiasi memoria elettronica è destinata a pagare una tassa (o chiamatela come diavolo via pare, se preferite contributo) alla Siae. E quest’ultima, al netto di alcune spese di funzionamento, la girerà agli artisti. Le chiavette Usb, le memorie dei cellulari, i cd e i dvd vergini: insomma tutto ciò che possa diventare supporto di audio e video. Il ministro della Cultura ha, come prevede una legge del 2009, alzato il valore di questo contributo. Gli artisti, generalmente squattrinati, ringraziano, i produttori elettronici, in genere facoltosi, piangono. Diciamo subito che un problema di pagamento delle […]