Casi di illegittima inversione.

La notizia è stata riportata, proprio in queste ore, dall’agenzia ANSIA.

La storia di eroismo civile arriva da Cazzate sul Meno, un serioso paesino in provincia di Italietta. La scorsa notte, come riportato dai Carabinieri, Martino Poveracci, 65 anni, originario di Mannaja, nell’entroterra siculo, avrebbe compiuto un gesto di rara civiltà. Intorno alle 3.42 di notte, Martino e sua moglie Franca Amarezza, 48 anni, si sarebbero accorti che sul balcone, al primo piano, due malviventi stavano per forzare la serratura della graziosa portafinestra che da accesso proprio alla loro camera da letto.

L’uomo, senza desistere e coraggiosamente, ha estratto da un cassetto la sua calibro 38 regolarmente detenuta e si è recato alla finestra aprendola, permettendo il comodo ingresso dei tre ladri nella sua abitazione. Successivamente, secondo la ricostruzione dei fatti, Poveracci si sarebbe recato al pian terreno della sua villetta a schiera ed avrebbe aperto la modesta cassaforte di famiglia contenente il suo diploma, la foto della sua Comunione, una pizza, un mandolino e un paio di baffi neri, oltre a una discreta quantità di preziosi.

Sarebbe stato a quel punto che Franca Amarezza, insospettita dall’accaduto, avrebbe tentato di chiamare i Carabinieri. ladro-200x200Mentre i due extracomunitari, con alle spalle una lunga sequela di furti e rapine ed un ordine di allontanamento coatto dal territorio di Cazzate, si apprestavano ad andare in cucina per gustare ‘u pane ca’ salama precedentemente affettato per loro da Poveracci, l’uomo avrebbe fatto fuoco contro la moglie colpendola alla spalla destra ed impedendole di avvisare per tempo le forze dell’ordine.

Comunque giunte sul posto, dopo aver chiamato i soccorsi, hanno tratto in arresto la moglie di Martino Poveracci per illegittima difesa, nel tentativo estremo di aver fatto desistere il marito nel coadiuvare i malviventi durante la loro azione. Per lei, il magistrato, avvisato entro le ventiquattro ore dell’accaduto, parla di 6 anni di reclusione.

Per Poveracci, come ovvio, un bagno di solidarietà dalle istituzioni, che già propongono un encomio al loro coraggioso concittadino. “Ho soltanto cercato di fare il mio dovere. Non potevo rischiare di essere arrestato per il reato di legittima difesa, avrei gettato la vergogna sulla mia famiglia, non avrei mai potuto permettermi di passare per razzista”. Un plauso anche dal Premier Gianmatteo Senzi, che, saputo dell’accaduto, avrebbe detto: “Dopo numerosi casi di cittadini che hanno tentato di difendere, addirittura con armi regolarmente detenute, la loro famiglia, la loro casa, la loro dignità da malviventi notturni, ecco un esempio di alto senso civico, pacifico”

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