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Reagisci Europa, l’occidente ha fallito, schifosamente fallito, piegato dalla tolleranza. La colpa è nostra. Troppo volte ci siamo scusati per chi siamo, dimenticati di chi siamo. Ma la colpa, Europa, non sarà delle destre, dei razzisti.

Reagisci Europa, svegliati dal torpore. Non ti fermare ora prendi l’iniziativa o sarà troppo tardi.

Reagisci Europa, continua ad essere ciò che sei e difendi i tuoi confini con fierezza, senza vergogna. Vergogna, perché? Da quando difendere la propria gente è una vergogna, da quando è questione fuori tempo, fuori moda, in che modo il progresso, l’avvenire debbano impedirti di accorrere in soccorso dei tuoi figli, debbano impedirti di ossequiare una pratica primordiale, istintiva?

Reagisci Europa, ti prego. Continua ad essere ciò che sei. Loro fiutano l’odore della nostra paura come belve inferocite, perdono la lucidità. Aspettano il nostro terrore per far esplodere il loro.

Non esiste più un confine, né una barriera. Si sono azzerate le distanze. Prima nel dolore, poi nella medesima meschina sensazione: camminare per strada ed immaginarsi il peggio. Camminare per strada e sentirsi morire, scappare col collo gonfio, il fiato corto, come quando si corre negli incubi.

Abbi il coraggio di rivalutare i tuoi uomini al comando, di unire le genti, di moderare la tua apertura, il tuo senso multiculturale, la tua pietà, la tua tolleranza.

Reagisci Europa questa è guerra, come cent’anni fa, come settant’anni fa. Il nemico, non ha divisa né loco. Sai che esiste, sai che potrebbe mutilare la tua coscienza nazionale da un momento all’altro. Reagisci Europa e difendi i tuoi figli, vai oltre lo steccato politico, estenditi oltre la tattica economica migliore, abbi il coraggio di essere un blocco umano.

Ripiegati su te stessa, chiuditi nei confini; ragiona ad alta voce e poi sferra il tuo attacco. Abbine il coraggio.

Ricordati Europa di ciò che hai vissuto. Guerre e totalitarismi, terrorismo politico ed impiccagioni, ribellioni e cataclismi. Regni ed imperi. Quando il resto del mondo si riscopriva in tribù, tu era già letterata, immensa.

Madrid, Londra, Parigi. Cosa aspetti Europa, Roma e il suo giubileo? Cosa aspetti Europa Obama e i suoi Marines? Cosa aspetti Europa, altri morti?

Reagisci Europa, con umanità e logica, per favore, per una volta. Perché questa volta, davvero, non ce l’aspettavamo. Ora è il momento di far svettare le bandiere nazionali, l’arma più forte; la nostra divisione interna è il loro godimento, ad ogni spaccatura, per loro è il segnale: ora possiamo colpirli, ora che sono deboli, ora che sono soli, fragili, divisi. Impauriti.

Ora è guerra. Hanno colpito chi si divertiva. Non un attacco di prova, magari ‘culturale’, come a Charlie Hebdo ma semina di terrore, vero: ci attaccano mentre esorcizziamo il male. Così, è la fine.

Una preghiera per i fratelli francesi. Una speranza di rogo eterno per i carnefici.

Dio è grande e di sicuro non vorrebbe questo, né ieri, né oggi.

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