Bene. La trombamicizia è stata istituita e Verdini è al governo. Scherzi a parte (…), al Senato, tra intrighi e schifezze degne del regno di Rodrigo Borgia, arriva la fiducia sul maxiemendamento al ddl Cirinnà sulle unioni civili. Non manca che la Camera. Ora che abbiamo la patente del progresso, siamo molto più fichi, maturi e ricchi d’amore – come dice il gaudente Renzi -, potremmo tornare a pensare all’Italia, tutta? Ora che l’arma di distrazione di massa va per dissolversi, a seguito di un mare di vergognosa indecenza, dai piagnistei della Cirinnà agli orrendi salti della quaglia di Alfano e tutti gli amici di Verdini al Nazareno, dove se magna bene e se spesso meno. Verdini, poi. Il voto dei suoi – Ala – è stato decisivo per il passaggio. L’affare è concluso: il più fedele degli infedeli che è contro l’obbligo di fedeltà è entrato in maggioranza; lo stesso individuo – mi esprimerei così solo per te figure: Alfano, Razzi ed, appunto, lui – di cui Renzi disse, “Garantisco però a Verdini che, qualsiasi cosa intenda, lui non è il mio tipo”. L’immonda operazione, come disperata parentesi di una politica nazionale arrivata alla fine, è andata in porto.

Ma in tutta questa giostra rinascimentale, è tempo di tirare le somme. Due persone dello stesso sesso si uniscono, un Dio neanche lontanamente contemplato, la fedeltà coniugale non esiste (figurarsi, volevano anche permettere l’adozione…), intanto il dindarolo dei voti si riempie, le aziende fuggono, la produzione stagna, il degrado, in lungo e in largo, aumenta, le statue si coprono, il Ministro e vice Ministro dell’Interno sono indagati e per i ventotto/trentenni prendere un mutuo, fare un figlioletto è quasi un sogno; i ladri entrano in casa e, fintanto che non lo fanno a mano armata escono di galera dopo due giorni – e se li becchi, gira che ti rigira, fai la fine di Ermes Mattielli – le tasse aumentano, i droni partono, il nemico ascolta, le partite iva s’impiccano, io sarò banale ma tutto lo stivale è ammantato da tanto ammmore arcobaleno. Ora sì, adesso siamo un Paese civile e moderno, libero. Eh sì…
Chiudiamo degnamente il sacro pippone: se questo è diventato l’Occidente plasmato dal genio, dall’anima e dal sangue dei padri, mi auguro che tramonti presto.

Che Spengler abbia ragione.

Chissà che ne pensa l’Accademia della Crusca della parola “trombamicizia”