No, non si dovrebbero fare i confronti. Però stavolta non se ne può fare a meno. L’altra sera, giovedì, debuttavano due programmi, anzi debuttava la parte «vera» di questi due programmi. Il “Rischiatutto“ su Raitre, e i live di “X Factor“ su Sky Uno. Lento, pigro, sonnecchiante, retrò, il gioco riportato in tv da Fabio Fazio. Scoppiettante (e anche troppo su di giri causa sbornia di Arisa presa in camerino poco prima dell’inizio) come non mai il talent della pay tv che ogni anno si inventa qualcosa di nuovo di stupire i suoi fan. Insomma, tra coloro che possiedono la parabola, fare zapping da un canale all’altro l’altra sera era come passare dal Medioevo a Guerre stellari. Dai toni soft del passato agli acuti del futuro. Infatti, alla fine, il tanto acclamato ritorno del “Rischiatutto” di Mike Bongiorno ad opera di Fazio non è stato un successo clamoroso: ha avuto 3,5 milioni di spettatori con il 13,8 per cento di share, un ottimo risultato per Raitre, nettamente superiore alla media di rete, ma non certo un boom. Basti pensare che a primavera la prima delle due puntate d’assaggio (nel lungo percorso voluto dalla Rai per abituare lo spettatore al vecchio gioco) aveva raccolto su Raiuno addirittura il 30,8 per cento di share con 7.500.000 spettatori. C’era stato l’effetto curiosità, e soprattutto la messa in onda sul primo canale, mentre ora che gli spettatori hanno visto di cosa si tratta ed è passato a Raitre, si sono raffreddati. Il dato non sembra lasciar sperare che i risultati potranno crescere nelle prossime settimane.
La prima puntata in diretta, con gara ed eliminazioni, di “X Factor“ invece ha fatto il boom: 5,3 per cento di share (addirittura superiore a quella della finale dello scorso anno), e 1.265.000 spettatori, che per uno show in onda solo in pay, è moltissimo. In quella fascia oraria (dalle 21) Sky Uno è risultato quinto canale nazionale. Le energie e le risorse che la Tv di Murdoch immette sul talent sono veramente enormi: una scenografia sfarzosa e studiata nei minimi dettagli, una super giuria fatta da professionisti dal cachet importante, concorrenti sempre più bravi (anche se in tutto questo luccicare le canzoni passano quasi in secondo piano). Insomma, il bianco e nero di Raitre diventa grigio in confronto al colore di Sky. Però, di pubblico ce n’è tanto e tutti e due ne hanno e avranno uno. A questo punto solo Arisa può (di nuovo!) rovinare la festa a Sky.

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