TESI
Quindi, ricapitolando: “Evadere le tasse è chiaramente di destra”.  L’ha detto l’ex ministro Vincenzo Visco, qualche giorno fa, scatenando, com’era prevedibile, indignazione e proteste da parte di chi è di destra e le tasse non le evade e risate compiacenti da parte di chi è di sinistra e le tasse non le paga.
Rivedendo il video dell’intervista, colpisce la freddezza e l’assoluta naturalezza con cui Visco ha emesso il suo verdetto; nel dire una castroneria del genere, la sua voce non ha tradito la minima emozione e i suoi occhi sono rimasti freddi e taglienti. Era come se quella scemenza, detta con raziocinio davanti ad una telecamera, fosse radicata nei suoi convincimenti più profondi; in quelle certezze che da sempre animano gli uomini della sinistra ideologica e i tecnocrati di questo Stato oppressivo (figure che spesso in Italia s’identificano).

La deformazione culturale ha assunto toni pedagogici quando Visco ha cercato di spiegare le ragioni della sua affermazione: “Perché le tasse servono a finanziare i servizi pubblici e su questi temi la sinistra è più sensibile”.
Un comunista, sia esso democratico o stalinista, lo riconosci perché ha sempre l’abitudine di volerti insegnare le cose. Come ricordava Alain Finkielkraut: “la vera passione dei comunisti non è la violenza ma la pedagogia”.

ANTITESI
Se evadere le tasse è di destra, vuol dire che la sinistra in Italia non è mai esistita
: eh già, perché tra i principali evasori fiscali della nostra storia c’è proprio il Partito Comunista e le sue derivazioni post Muro di Berlino.
Carlo Nordio, magistrato e uomo di diritto che indagò per molti anni sui finanziamenti illeciti del Pci-Pds, fu abbastanza chiaro nelle sue conclusioni; pur archiviando le posizioni processuali degli ultimi segretari della sinistra italiana del periodo di Mani Pulite (Occhetto e D’Alema) “perché il principio secondo il quale il segretario di un partito non poteva non sapere, è un principio incivile”, affermò che “è storicamente inoppugnabile che il Pci sia stato finanziato in modo illecito e clandestino dall’Unione Sovietica”. Così come confermò che “il Pci-Pds godeva del finanziamento indiretto e continuo da parte della Lega delle cooperative”.
Le due frasi hanno un significato molto più profondo della loro portata storica. Significa che per decenni (perlomeno dall’introduzione della legge sul finanziamento pubblico ai partiti nel 1974) i partiti della sinistra italiana hanno falsificato i loro bilanci ed evaso le tasse, non dichiarando (ovviamente) i soldi gentilmente donati dai compagni dell’est e dai compagni lavoratori delle loro cooperative.
Soldi che mantennero generazioni di burocrati di partito, poetici cantautori che deliziavano nei concerti delle Feste dell’Unità (come Gino Paoli), intellettuali e scribacchini vari; servirono a finanziare giornali e case editrici e a pagare costose campagne elettorali (comprese quelle che aiutarono Vincenzo Visco ad entrare in Parlamento e rimanerci per 25 anni).

SINTESI
Se seguissimo il ragionamento di Visco, dovremmo concludere che i partiti della sinistra italiana, in realtà sono di destra. Forse più semplicemente, la conclusione è un’altra: se “L’evasione fiscale è di destra”, allora sparare cazzate è di sinistra.

 

Su Twitter: @GiampaoloRossi

Articoli correlati:
Il “doppismo” della sinistra tra miserie e ipocrisia
La sinistra degli “antropologicamente superiori”

Tag: ,