Repubblica1QUANTO “JE RODE”?
Il titolo più straordinario e fantasmagorico è quello di Repubblica: “La Cassazione salva Berlusconi”. Per il giornale di De Benedetti, Berlusconi non è stato assolto, ma è stato “salvato”.
In questo titolo si riflettono la rabbia e il livore con cui Repubblica ha accolto la notizia. Affermare che Berlusconi è stato salvato implica, in un certo senso, che Berlusconi era colpevole ma che per qualche oscuro motivo non è stato condannato; un riflesso inconscio che però porta ad una conclusione clamorosa per un giornale-partito che ha fatto della devozione alla Boccassini e alla Procura di Milano, il suo culto fanatico: la casta immortale e infallibile dei magistrati avrebbe voluto sbagliare una sentenza.
Il concetto di “salvataggio” non si può applicare alla giustizia; magari all’economia si, come quando le banche amiche salvano De Benedetti dai buffi e dai fallimenti delle sue aziende (vedi Sorgenia), scaricando i debiti su noi contribuenti.

L’ARRAMPICATA DI TRAVAGLIO
Perlomeno, l’altro inquisitore, il “portasfiga” de Il Fatto Quotidiano, ha cercato di mettere le cose su un piano più razionale, spiegando che l’assoluzione di Berlusconi è colpa della Legge Severino che avrebbe cambiato i reati; quella Legge che è buona quando, applicata retroattivamente, aiuta a togliere di mezzo il leader del centro-destra votato da milioni di italiani, diventa poi cattiva perché lo aiuterebbe ad essere assolto.
Siccome si sa, la “Arrampicata sugli specchi” è lo sport preferito dei cazzari, lasciamo tranquillamente Travaglio alla sua scalata preferita.

UNA MANIPOLAZIONE
La verità è che il processo Ruby è stata una delle più clamorose manipolazioni mediatico-giudiziarie della storia, costruita a tavolino da un gruppo di magistrati ossessionati ideologicamente dal Cavaliere e da un sistema giornalistico di maggiordomi del potere tecnocratico e finanziario (Repubblica e Corriere) e giudiziario (Il Fatto) il cui obiettivo era l’eliminazione politica del leader del centro-destra.
Le ragioni per cui fu messa in piedi un’inchiesta fasulla (costata milioni di euro di soldi pubblici e la distruzione dell’immagine internazionale del Paese), le abbiamo spiegate in quest’articolo del Luglio scorso che v’invito a rileggere non per vanità ma per capire che danno è stato per l’Italia (non solo per Berlusconi) la follia giustizialista e ipocrita dell’élite di questo Paese.

A tutto questo si potrebbe aggiungere la ricostruzione fatta qualche giorno fa su Libero da Filippo Facci di come è nata la storia della frase sulla “culona inchiavabile” alla Merkel; un’altra falsa creazione di questo giornalismo straccione (lui lo definisce più prosaicamente, “di merda”), che portò a deteriorare i rapporti tra Italia e Germania e la nostra credibilità in Europa con conseguenze drammatiche per l’Italia; conseguenze che portarono dritte all’epilogo del novembre 2011 con l’imbroglio dello spread ed il commissariamento della nostra democrazia.

UN CANCRO DELLA DEMOCRAZIA
Il circo mediatico-giudizario è uno dei cancri della nostra democrazia. Dietro la pretesa della libertà d’informazione nasconde l’ipocrisia del giudizio a priori e il funzionamento criminogeno dei teoremi che non perseguono la verità ma solo la distruzione dell’avversario.
Il pericolo riguarda tutti noi perché, come scrisse Daniel Soulez Lariviere, uno dei più prestigiosi avvocati francesi: “La verità mediatica resta più forte della verità vera”.
Lo sanno bene i “roditori” di Repubblica che continuano a raccontare con “rodimento” la loro verità manipolata e falsa.

Tag: , ,