1b72bfdb-f3b6-4b7f-b76e-70bee27a2169“L’ISIS LEGALIZZATA”
Nel Marzo del 2016 il Presidente francese François Hollande consegnò la Légion d’Honneur al principe ereditario dell’Arabia Saudita, Mohammed ben Nayef.
La notizia trapelò solo perché l’agenzia saudita SPA (di proprietà della famiglia reale) celebrò l’avvenimento con il risalto e l’enfasi che si addicono ai grandi eventi di prestigio internazionale.
L’Eliseo prima non confermò, poi non smentì; infine ammise secondo la perfetta procedura del “dico-non dico” di molte Cancellerie europee.

La cosa scatenò le ire funeste di tutte le organizzazioni umanitarie; da Amnesty International a Human Rights Watch fu un susseguirsi di “buuuh!” e “vergogna!”.
A consegnare la più alta onorificenza della Repubblica francese ad un esponente di spicco di una delle più feroci ed oscurantiste tirannie del pianeta Terra, sponsor del terrorismo jihadista e definita da Amnesty International una “Isis legalizzata”, non ci si fa una bellissima figura; sopratutto se a farlo sono i nipotini della Rivoluzione francese che ancora si riempiono la bocca di “Liberté, Égalité, Fraternité!” quando devono vietare il burkini sulle spiagge della Costa Azzurra.

Tanto più che appena un mese prima lo stesso Hollande aveva sgomitato per occupare il posto in prima fila nelle proteste internazionali contro la condanna a morte che la monarchia saudita aveva inflitto ad un suo storico oppositore: l’imam sciita Al-Nimir.

Ma ci sono ragioni che a volte costringono i governi occidentali a mettere da parte i loro nobili sentimenti umanitari. Gli esperti chiamano queste ragioni, “realpolitik”; e sono ragioni a volte molto importanti, sopratutto se valgono 12 miliardi di dollari: il valore del contratto che la Francia chiuse qualche mese prima per vendere armi e tecnologie militari a Riyad.

saudogisLA MERCANTOCRAZIA DELLE ARMI
La mercantocrazia delle armi non è solo francese. La Gran Bretagna ha intascato 5 miliardi di dollari dai sauditi per la vendita di bombe e missili che i regnanti del Golfo usano senza scrupoli in Yemen per colpire scuole, distruggere ospedali e fare stragi durante i matrimoni, in una guerra che ha prodotto 6.500 morti civili, oltre 30.000 feriti, 3 milioni di profughi e un’emergenza umanitaria che coinvolge quasi 12 milioni di yemeniti.

Qualche giorno fa Oxfam ha denunciato il governo della Gran Bretagna di violare il Trattato internazionale sul commercio delle armi sottoscritto in sede Onu nel 2014. Il Trattato prevede una limitazione della vendita d’armi a fronte di rischi di violazioni dei diritti umani esattamente come quelle che l’Arabia Saudita e i paesi della colazione di cui è a capo (Kuwait, Qatar, Emirati Arabi, Egitto Giordania) stanno compiendo con le armi occidentali.

Non solo, ma per vendere meglio la propria anima, Londra avrebbe garantito all’Arabia Saudita l’impegno a confermargli in sede Onu la poltrona di Alto Comissario per i Diritti Umani (che i sauditi detengono dal 2014), perché è ovvio che i Diritti Umani nel mondo vengano difesi e tutelati a chi è più bravo a violarli.

Tutto questo non è un semplice prurito pacifista anche se, come abbiamo mostrato in questo altro articolo, l’80% del mercato mondiale della armi è nelle mani dei paesi occidentali che quindi hanno bisogno di creare guerre per mantenere alta la richiesta delle proprie industrie (e in fondo la Nato serve a questo).

Ma dietro la vendita di armi a paesi come l’Arabia Saudita (che coinvolge anche italiani, americani, israeliani, spagnoli) c’è qualcosa di più che riguarda la follia dell’Occidente

main-qimg-251774f0ef263262935cb953d5e2dd01-cARMIAMO CHI CI VUOLE DISTRUGGERE
L’Arabia Saudita non è solo il paese che esprime una delle più oscurantiste teocrazie del mondo; è anche il paese che creato Al Qaeda prima e l’Isis poi, che sponsorizza il terrorismo jihadista e diffonde l’integralismo in Europa e nel mondo.
È probabile che molti degli attentatori che hanno seminato la morte nelle nostre città, siano stati indottrinati da imam o predicatori salafiti finanziati dall’Arabia Saudita e dal Qatar nelle moschee che facciamo loro costruire dove viene propagandato l’odio anti-occidentale, la sharia, e il jihad contro l’infedele.

Per farla breve noi siamo alleati di quelli che vogliono distruggerci. Imponiamo le sanzioni economiche alla Russia, l’unico paese al mondo che sta combattendo l’Isis e il terrorismo islamico e vendiamo le armi a quelli che l’Isis e il terrorismo islamico l’hanno creato e alimentato.

Non è semplice schizofrenia: è l’esempio di un’ideologia criminale che domina i governi occidentali e che dovrebbe farci riflettere su molte delle ipocrisie che quotidianamente ci vengono raccontate in quella falsa narrazione dei media occidentali sugli eterni buoni contro i soliti cattivi.


Su Twitter: @GiampaoloRossi

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