[photopress:arm2.jpg,full,alignleft]<I will be in Venice, trust me…>. Una email all’ organizzatore del Giro Angelo Zomegnan per annunciare ciò che tutti si aspettavano: <Sarò alla partenza di Venezia, fidati di me>. Firmato: Lance Armstrong. C’era da scommetterci,  il texano di ferro ce l’ha fatta e correrà il suo primo Giro dItalia nonostante quella clavicola fracassata in Spagna alla Vuelta casilla y Leon il 23 marzo scorso. Sembrava il colpo del ko ai suoi sogni di rientro. Sembrava l’ennesima mossa della malasorte per metterlo fuori  gioco. E invece no perchè Armstrong ha messo in scena  un recupero record  in perfetto stile <marziano>. Dopo lo sconforto delle prime ore era volato ad  Austin  in Texas dove il professor  Douglas Elenz gli aveva  fissato una placca di titanio con una dozzina di bulloni per  accelerare la ricomposizione della frattura scomposta. Niente convalescenza.  Tre giorni  dopo era tornato in sella e si era rimesso a pedalare su una bici da spinnig e dopo meno di due settimane era nuovamente in strada ad allenarsi con in testa il pensiero fisso di venire a correre in Italia. Due giorni fa la decisione comunicata con un’email agli organizzatori: <Ok, ci sarò…>.  Giù il cappello, pardon <chapeau>, visto che stiamo parlando del sette volte vincitore del Tour. In questi giorni  il texano è ad Aspen in Colorado e  sta pedalando al freddo ad oltre 2400 metri d’altezza. Il <cowboy> è tornato e al giro del Centenario pare non abbia nessuna intenzione di fare la comparsa.