[photopress:Lance_Ar.JPG,full,alignleft]Che non fosse lo stesso Armstrong del Giro s’era capito ieri quando, da navigato lupo di mare, ha approfittato del vento buono per <soffiare> una quarantina di secondi ai suoi rivali ed avvicinarsi alla maglia gialla di Cancellara alla vigilia della crono  a squadre. E oggi negli occhi del texano che sprintava sul traguardo di Montpellier s’è rivisto lo stesso sguardo di quando al Tour dettava legge. La sua squadra, l’Astana,  ha vinto e sembrava andassero tutti in scooter: 39 chilometri anche con qualche salitella in poco più di 46 minuti. Il cow boy cercava la maglia gialla, ci ha provato tirando a tutta per gli ultimi dieci chilometri fino all’ultimo centimentro. Gli è sfuggita di un soffio. Ora in generale ha lo stesso tempo di Cancellara ma la maglia è rimasta allo svizzero per decisione inappellabile dei commissari di corsa. Giusto così. Non ce l’ha fatta ed è un peccato perchè  sarebbe stata una bella storia da raccontare ritrovarlo in testa dopo quattro anni e dopo un ritiro dalle gare di quasi due.  Se si lascia da parte il cuore però, la testa dice che questa era forse una delle ultime occasioni per rivedere il texano in giallo. Domani si arriva in volata poi ci sono le salite e il caldo torrido dei Pirenei e lì ,  il suo compagno di squadra Contador  che il tour lo ha vinto lo scorso anno, va più forte e non farà sconti. Certo, non è detto, ma e molto, molto probabile…