[photopress:baldi.jpg,full,centered]Segnatevi questa data ma non per ricordarla. Il 22 agosto 2009 per la maratona italiana sarà infatti una data da dimenticare in fretta. Domani si corre la maratona mondiale  maschile, ma l’Italia non sarà presente ed è la prima volta che capita nella storia di questa specialità. Il forfait  di Ruggero Pertile è il segnale definitivo che siamo in crisi nera. Bordin, Pizzolato, Leone, fino a Stefano Baldini sono la storia. Il presente è che al via di Berlino non ci saranno azzurri. Dopo le olimpiadi di Pechino era stato il tecnico azzurro Luciano Gigliotti a lanciare il grido di dolore: <All’orizzonte non vedo nessuno- aveva detto- e per avere tra gli azzurri un altro come Stefano passeranno almeno 10 anni…>. Buon profeta purtroppo. Ed è proprio Baldini, intervistato dall’Ansa a Berlino, a confermare in pieno la previsione nera del suo tecnico: < Un conto è partecipare alla maratona di New York in massa, come fanno moltissimi podisti italiani, un altro correre, se non per vincere, almeno per un bel piazzamento- spiega il campione oplimpico di Atene>. Così, assieme ad elettricisti, calzolai, idraulici  anche quello del maratoneta fra i giovani italiani sta diventando un mestiere in via d’estinzione.  Baldini, dopo aver corso alle Olimpiadi di Pechino, non si è ritirato, ma si limita alle mezze maratone e 38 anni suonati quest0anno ha vinto il titolo tricolore. Felici per lui ma anche questo non è un bel segnale pert il movimento-  «Manca del tutto una generazione di mezzo – continua l’eroe di Atene- quella che va dai 25 ai 30 anni. In Italia dopo quelli della mia età, o poco meno, c’è il vuoto. Bisogna lavorare sui ragazzi ed aspettare che maturino, perchè prima di avvicinarsi ai 42,195 chilometri su strada è bene che passino per la pista>. <Per ora la crisi è irreversibile – conclude-  Dobbiamo quindi aspettare, e sperare che qualche ragazzo torni a fare atletica: ora la nostra disciplina fra i giovani non va più tanto di moda, anche perchè soffre la concorrenza di altri sport, ma il trend s’invertirà e torneremo a fare qualcosa…». Speriamo.