[photopress:prodi.jpg,full,alignleft]Ieri mi ha incuriosito un lancio Ansa che parlava di Romano Prodi, ex presidente del consiglio ora conferenziere internazionale con incarico Onu per l’Africa. In pratica annunciava  il suo addio alla politica italiana e alla maratona. Ho letto maratona e  si è accesa la lucina perchè su questo tema sono  sensibile. Se l’addio alla politica del Professore, che mi sta anche simpatico, mi lascia del tutto indifferente, quello alla maratona invece mi sta a cuore.  Facciamo un salto indietro di tre anni buoni . Sulle pagine del Giornale avevo osato sollevare  il dubbio che Prodi avesse mai davvero portato a termine in 4 ore e 20 quella di Reggio Emilia quasi senza allenamento. Non era un dubbio solo mio, c’erano anche  testimonianze di gente che quella gara l’aveva fatta e dopo averlo superato alla <mezza> se l’era ritrovato davanti al traguardo.,  <Apriti cielo!>.  La replica era arrivata il giorno dopo su radio DeeJay, dove il professore perdendo un po’ del suo aplomb, aveva dato dei <carognoni…> a tutti quelli che non ci credevano, me compreso. E’ passato del tempo e ora con il ritiro ufficiale su questa storia ci si può mettere davvero un bella pietra sopra. Anche perchè poi le cose importanti sono altre…

P.S. Allego il lancio dell’Ansa e il mio articolo sul Giornale del 2006, così chi ha voglia gli dà un’occhiata.

PRODI, IMPOSSIBILE RITORNO SIA A POLITICA  CHE A MARATONA
SE MI INTERESSASSE PARTECIPEREI A DIBATTITO PD, MA NON LO FACCIO
   (ANSA) – MOSCA, 16 SET – Romano Prodi torna ad escludere un
suo ritorno in politica. Dopo aver ricevuto a Mosca una laurea honoris causa, all’ex presidente del Consiglio è stato chiesto se sia più facile un suo ritorno alla politica o alla maratona: «Entrambe mi sono impedite da una sciatica psicologica o reale», ha risposto il Professore.    Prodi ha detto di non avere «alcuna ambizione: ho fatto tante cose, sono stato presidente della Commissione europea e due volte presidente del Consiglio, quando il gioco è finito bisogna considerarlo finito».  L’ex premier si è detto soddisfatto della sua attività di  conferenziere internazionale, del suo incarico Onu per l’Africa  e delle sue docenze universitarie, una già in corso in America e l’altra alla Business School di Shangai dal prossimo febbraio.    «Se uno fosse interessato alla politica italiana se ne starebbe in Italia e parteciperebbe al dibattito politico, in particolare a quello del Partito democratico, cosa che non  faccio. Ho iniziato una nuova fase e spero che duri». (ANSA).

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