Ieri si è corsa la ventiduesima maratona di Carpi. Ha vinto  Vasyl Matviychuk che viene dall’Ucraina ma vive da qualche tempo a Verbania e quindi è un po’ anche italiano. Buon per lui e anche un po’ per noi visto come siamo messi dopo l’addio di Baldini. Che in maratona vinca un europeo di questi tempi è una notizia e non si discute. Ma sinceramente non è stata questa la cosa che più mi ha sorpreso. Non sto correndo perchè ho un ginocchio fuori uso e quindi faccio lo spettatore anzi il telespettatore. E ieri mattina quando ho acceso la tv mi ha fatto piacere vedere il collegamento con la gara di Carpi. Poi ho sentito la voce di Franco Bragagna, che per me è poesia, quella di Attilio Monetti puntuale con tutti i suoi dati e le sue curiosità e il solito collegamento in corsa con la bici di Orlando Pizzolato, tecnico e competente come sempre. Fin qui formazione tipo. Ma c’è di più. La linea passa per un collegamento col Golfo di Trieste dove c’è la classica regata velica della Barcolana e quando torna alla Maratona di Carpi sento che a commentare la gara ci sono anche Elisabetta Caporale e Laura Fogli che segue da vicino Marcella Mancini che alla fine arriverà seconda dietro una keniana. Caspita che servizio! Davvero la Rai è mi porta in <prima fila>, ho pensato,  sembra di essere alle olimpiadi…  Ma passato l’entusiamo credo serva un piccola riflessione.  Lasciamo perdere il discorso di costi, trasferte etc che non mi interessa soprattutto qui sul blog. Parlo da appassionato di maratona. Che la tv di Stato segua con cinque persone la maratona di Carpi mi può solo far piacere però mi fa anche un po’ <girare> se penso che lo scorso anno su Raidue mi sono dovuto accontentare di seguire a la maratona di New York in pillole perchè in palinseto non c’era spazio. Non una diretta ma solo dei collegamenti ad intervalli nella trasmissione della Ventura. Per non parlare poi della maratona di Berlino di poche settimane fa che sugli schermi Rai non ha lasciato tracce…Neppure alla domenica sportiva.