[photopress:basso.jpg,full,alignleft]So che ci sono i mondiali e che , anche se gli azzurri sono già sotto l’ombrellone,  la testa di molti è tutta lì  sulla panchina di Maradona o sul 4-5-1 della Selecao. Ma domani non ci sono solo le sfide dei quarti. Domani da Rotterdam parte il Giro di Francia che, per chi è malato di ciclismo come me, non è una solo una corsa ciclistica. Il Tour è la passione. Il Tour è il sogno. Prima dell’atleta che ormai ha lasciato il posto all’ appassionato, e poi del giornalista che chissà mai prima o poi lo racconterà. Ma andiamo oltre e torniamo alla cronaca. Domani c’è il prologo e la prima maglia gialla che a Parigi dovrebbe arrivare sulle spalle di Contador o di Armstrong secondo il pronostico più scontato. Ma non si sa mai. Tra i nostri c’è Ivan Basso che ha già dominato il Giro e promette di puntare alla classifica. IlTour non è il Giro perchè fa il doppio del caldo ma il Giro quest’anno era più duro anche se i Pirenei il conto lo presentano sempre. Basso è forte e, se riesce a stare attaccato alla cima della classifica, nell’ultima settimana protrebbe anche dire la sua. Intanto dirà la sua dirà ogni giorno dalle pagine del nostro Giornale. Una rubrica quotidiana in prima persona che racconterà la corsa  e che servirà per capire meglio che aria tira nella pancia del gruppo. Stamattina quando Mario Celi che è il nostro capo dello Sport lo ha annunciato in riunione pensavo di aver capito male e gli ho chiesto di ripetere. Fantastico, Nonostante i mondiali si parlerà di Tour.