Quella delle piste ciclabili è una mia fissazione. Pedalo spesso all’estero, dove in genere sono più organizzati, e ogni volta che torno in Italia mi viene l’orticaria. Da noi, soprattutto al Sud, ci sono posti incredibili, sentieri fantastici da percorrere in mountainbike ma senza lo straccio di un’indicazione. E chi ama avventurarsi in montagna sa quanto sia importante segnare i sentieri. Basterebbe davvero poco per rendere praticabili zone che altrimenti possono diventare rischiose. Tutto ‘sta premessa per dire che ho letto con piacere la notizia che hanno passato oggi le agenzie di stampa. E cioè che gli argini del Po e dei suoi affluenti saranno utilizzati come piste ciclabili. È quanto prevede la convenzione firmata oggi, a Lodi, fra Regione Lombardia, Agenzia Interregionale per il fiume Po (Aipo) e la Provincia di Lodi.   Oltre che sugli argini del Po, nel Lodogiano i ciclisti potranno pedalare in sicurezza anche lungo quelli dei fiumi Lambro e Adda, corsi d’acqua che toccano tutti i comuni che vanno da Orio.    «È Un’operazione coordinata – dice Daniele Belotti, assessore regionale al Territorio – con la quale si è riusciti a coniugare e soddisfare esigenze di messa in sicurezza degli argini e di prevenzione e valorizzazione del territorio, sia a fini turistici che ludici E sono certo che l’apertura di questi nuovi percorsi ciclo-pedonali conferirà a questa zona della pianura lombarda un ulteriore elemento di attrattività per tutti quei turisti italiani e stranieri che vorranno visitare la nostra regione».  Se il  il progetto non resterà sulla carta, sicuramente le piste ciclabili attireranno turisti e e amanti delle due ruote. Mi è bastato vedere cosa succede in Austria sulle rive del Danubio dove sono stato a luglio a pedalare con i mie bambini. Per ora quello è un altro mondo, speriamo di metterci al passo.