Piove e il cielo è grigio sopra Berlino. Alla vigilia della maratona non è il massimo e c’è chi incrocia le dita perchè fa anche freddo. Ma il meteo qualche speranza la dà, quindi non è detta l’ultima e non è il caso di far drammi. Chi invece oggi l’acqua l’ha presa tutta sono stati gli skater, cioè i pattinatori che sono un popolo al pari dei maratoneti. Qui in Germania le maratone dedicate agli skater sono quattro e tutte affollatissime perchè i pattini in linea tra i tedeschi sono un po’ come la bici da noi. Altra cultura: a Milano una gara di pattini in linea ad applaudire troverebbe papà, mamme, fidanzate e figli per chi è avanti con gli anni. Nulla più. A Berlino oggi c’erano migliaia di persone sulle strade nonostante la pioggia che hanno fatto un tifo infernale dal primo all’ultimo chilometro. Sono partiti in tanti dalla porta di Brandeburgo con gli stessi colori e le stesse facce di chi domani li seguirà di corsa. La maratona sui pattini è ovviamente più veloce ma a giudicare dalle smorfie di chi ho visto passare al 38mo chilometro in Postdamer Platz, credo che la fatica sia la stessa. I primi che volavano ma dietro gente sfinita con le mai appoggiate sui qudricipiti e incapace di mettere una gamba davanti all’altra. Tutto già visto. Ma se ciò che è successo oggi è l’antipasto della maratona, domani sarà festa grande proprio come mi hanno detto quelli che qui sono tornati a correre. E basta dare un’occhiata all’Expo per rendersi conto di che evento è Berlino. Sarà il fascino dell’aeroporto di Tempelhof costruito dal fuerer nel centro della città, sarà che i tedeschi sono organizzati per tradizione ma il colpo d’occhio degli hangar e del piazzale invaso da decine di migliaia di persone è impressionante. Tutti in fila per ritirare i pettorali, tra gli stand e ai banchi che servono pasta e wurstel. Tutti con lo sguardo ammirato e in naso all’insù. Si, perchè domani si corre e continua a piovere…