Da cosa si capisce che New York è la maratona più famosa al mondo? Da tutto ciò che le ruota attorno. Ti accorgi che si sta avvicinando dalla mole di comunicati, iniziative, informazioni che ti piovono sulla scrivania. Se qualcuno vuole far sapere che corre per uan giusta causa sceglie  New York. Se qualcun altro lega la sua maratona a una sfida di solidarietà punta tutto su New York. Se un’equipe di medici spera che la ricerca che ha portato a termine abbia eco su giornali e tv la pubblica a ridosso delle data della maratona newyorchese. E così ha fatto anche un gruppo di luminari candesi. Ecco la tesi che spiega come sia buona cosa non improvvisarsi maratoneti dell’ultima ora perchè il cuore potrebbe subire danni guaribili addirittura in 3 mesi. L’avvertimento arriva dalla Heart and Stroke Foundation che han evidenziato con la risonanza magnetica cosa accade al muscolo cardiaco dei podisti non allenati alle prese con i 42 chilometri. Analizzando vari parametri dello stress cardiaco, i ricercatori canadesi hanno stabilito che il cuore degli atleti meno allenati presenta segnali di alterazione, reversibili, ma molto duraturi. Anche la misura dell’ossigenazione, stabilita con il test V02 max, ha segnalato che prendere sotto gamba la gara senza un’adeguata preparazione può riservare seri rischi. «E i maratoneti possono sentirsi più preparati di quello che sono…», sostiene Eric Larose, che ha presentato il lavoro al Canadian Cardiovascular Congress. Niente eccessi di zelo quindi.