Per chi corre New York è la terra promessa. Ci sono tante maratone più belle, più veloci e di maggior tradizione ma New York resta New York e, almeno una volta nella vita, ci si deve cucire quel pettorale sul petto. Ciò detto da cosa si capisce che è la maratona più famosa al mondo? Da tutto ciò che le ruota attorno. Se qualcuno vuole far sapere che corre per una giusta causa sceglie New York. Se qualcun altro lega la sua maratona a una sfida punta tutto su New York. Se un’equipe di medici spera che la ricerca che ha portato a termine abbia eco su giornali e tv la pubblica a ridosso della maratona newyorchese. E via così. Da qualche anno ormai Milano e i milanesi recitano la parte del leone. Siamo una delle città meglio e più rappresentate: di certo in Italia, quasi sicuramente in Europa. Numeri alla mano la squadra milanese lo scorso anno superava i 400 iscritti e quest’anno sfiorerà i 500. E se si contano mogli, figli e parenti al seguito la spedizione milanese supera tranquillamente le 1500 persone. A guidare la compagnia è una voce, ma ora anche una faccia nota. Quel Linus che ci tormenta in diretta ogni mattina da radio Deejay con le sue gesta e che nella grande mela vanta ormai una pertecipazione decennale. «Faccio prima ad andarci- diece- che a spiegare a tutti quelli che me lo chiedono perchè non ci vado…». Sulla maratona, e molto sulla maratona di New York, ha scritto anche un libro ( «Parli sempre di corsa» ed Mondadori), che racconta in modo perfetto non solo l’emozione di una gara unica ma anche il tormento delle ore che precedono la partenza. La sveglia alle 4 di notte, il trasbordo in bus come deportati verso la partenza, l’attesa infinita al freddo e la liberazione del colpo di cannone che dà il via. Ma ne vale la pena. E lo sanno bene il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi che quest’anno guiderà Oltreoceano la delegazione dei politici del Montecitorio runnig club e l’assessore Giovanni Terzi che sarà in gara. A New York è iniziata tre anni fa la sua avventura da maratoneta e da allora non molla più. «E’ una gara unica che mi è rimasta nel cuore- spiega- Ci torno ma con due novità. Correrò con mio fratello Pietro e pensando a Milano e alla nostra maratona che mi vedrà al via». Come negli anni passati il Comune di Milano schiererà un suo «dream team», una squadra che si muove agli ordini di mister Silvio Omodeo e che seguendo una scia di solidarietà raccoglie fondi per diverse onlus tra cui l’associazione Bambini Cardiopatici nel Mondo. Della squadra fanno parte la giornalista Francesca Senette, il presidente di Assimpredil Claudio De Albertis e una nutrita pattuglia di professionisti milanesi da Antonio Marzoli a Guido Brachetti a Ester Furlan. Ben rappresentata anche l’Università Bocconi che schiera al via Paola Tagliavini, Francesco perrini e Ferdinando Pennarola.