Neve a Milano. E la testa va alla maratona di Firenze che si corre domenica. Per fortuna non è prevista  ma farà freddo. Tanto freddo che non si supereranno i tre gradi. E mi torna in mente l’acqua che abbiamo preso due anni fa con le raffiche di vento alla fine che  la ghiacciavano addosso. Non credo che Firenze c’entri nulla in tutto ciò,   più che altro la colpa ( o il merito) vanno al calendario e a chi, come gli oltre deicimila iscritti, si ostina a mettere nei suoi piani una maratona invernale. E intanto ci si organizza. Maglie pesanti, guanti, pantaloni a tre quarti, cappellini e creme scaldamuscoli che, più o meno, hanno tutte quel bel profumo di canfora che fa tanto spogliatorio. Il venerdì prima di una maratona è il giorno dell’ultima sgambata. Una cinquantina di minuti senza eagerare per ricordare alle gambe ciò che dovranno fare dopodomani. Insomma, un ripassino. Il sabato invece è il giorno dell’Expo, del ritiro pettorale e della pastasciutta , pardon dei carboidrati. Quindi riposo, ma non per tutti. Questa mattina sul telefonino mi è arrivato il messaggio di Fabrizio Cosi, il capo dei runner marziani: “Domenica ci sei a Firenze?”. Gli ho risposto di sì e ha provato ad arruolarmi per domani mattina alle nove quando da piazza  piazza del Battistero partirà la missione fiorentina, una corsetta in centro di una 4oina di minuti. I marziani sono sbarcati anche qui.  Bravissimi, ma dovranno coprirsi anche loro!