La vigilia, il Natale, il cenone di fine d’anno. La cena da mamma, il pranzo dai suoceri, la bicchierata con gli amici. Sono le feste bellezza. Uno ci prova a resistere, a schivare a dire qualche no ma alla fine c’è poco da fare. Secondo la Coldiretti in questi giorni di festa vengono assunte in media 15mila-20mila chilocalorie in più. Tradotto in peso significano, sempre in media, un paio di chili in più ed è una regola che vale quasi per tutti. Runner compresi. Ma i nutrizionisti tranquillizzano: per “rimettersi in riga” basta cominciare adottando una “dieta-leggerezza che servirà a smaltire il troppo prima di tornare al normale regime alimentare ‘post-vacanze’. Quindi: frutta e verdura in grande quantità, un piatto di pasta o riso al giorno (perché non è vero che i carboidrati fanno ingrassare, ma sono anzi fondamentali per il corretto funzionamento dell’organismo) e pesce invece della carne. A spumante e liquori, e soprattutto ai dolci, bisogna invece rinunciare, mentre è ‘concesso’ un bicchiere di vino ai pasti.  Ma da digerire c’è anche il ‘contraccolpo bilancia’. Anche se è vero che dopo le feste l’ago  tende a spostarsi in avanti, ma si tratta di grassi e acqua che possono essere facilmente smaltiti muovendosi, appunto, e adottando una dieta leggera finite le vacanze. Ad ogni modo, da smaltire ci sono – sempre secondo le rilevazioni di Coldiretti – quasi cento milioni di chili tra pandori e panettoni, ottanta milioni di bottiglie di spumante, ventimila tonnellate di pasta, 8 milioni di cotechini e frutta secca, carne, salumi, formaggi e dolci per un valore complessivo di oltre cinque miliardi di euro, solamente tra il pranzo di Natale e i cenoni della Vigilia e di Capodanno. Brindate, gente, brindate. Poi però bisognerà rimettresi a correre.