Qualcosa vorrà pur dire. Se a più di un anno di distanza per i Giochi olimpici di Londra non si trova più un biglietto. Se a più di un anno di distanza ci sono già richieste per venti milioni di ticket; se le prenotazioni per assistere alle cerimonie di apertura e di chiusura ma anche alle gare sono già tre volte la capienza degli stadi; se c’è la fila per guardarsi una prova d’atletica, di triathlon di pentathlon o di cross country. Se insomma le Olimpiadi 2012 sono già non da record,  ma di più,  significa che non è verò che <tira> solo il calcio. E lo dico proprio il giorno dopo una semifinale di Champions tra Real e Barcellona che ha tenuto col naso attaccato alla tv anche il sottoscritto che il calcio se lo dimentica spesso e volentieri.  Ma se da noi si gioca, si vede, si parla e si scrive perlopiù di calcio non è così in altre parti del mondo evidentemente. A partire proprio dall’inghilterra che sta al football come la pizza a Napoli o il panettone a Milano.   E le olimpiadi londinesi sono un esempio. Chiusa alla mezzanotte di martedì la prevendita dei tagliandi olimpici, gli organizzatori hanno ufficializzato i numeri di quella che è stata una vera e propria caccia al biglietto, con quasi due milioni di persone iscritte al sito ufficiale di Londra 2012.  Si potrebbe dire che le olimpiadi sono un evento di tale portata che attirano spettatori da tutto il mondo e invece no. Perchè il 95 per cento delle prenotazioni è arrivato poroprio da cittadini britannici.  Un’enormità che cotringerà gli organizzatori a ricorrere al sorteggio per l’assegnazione dei biglietti. Assieme alle due cerimonie, anche il ciclismo su pista, la ginnastica ritmica, il triathlon, il pentathlon moderno e l’equitazione (cross country) hanno registrato una grandissima attenzione. La distribuzione dei biglietti comincerà entro  giugno  come ha confermato il suo presidente Lord Sebastian Coe: «Alcuni eventi hanno fatto registrare un interesse enorme, per esempio la cerimonia di apertura ha avuto richieste per un numero 10 volte superiore alla capienza dello stadio. Ma siamo soddisfatti perchè le domande spesso sono state fatte scegliendo anche eventi di sport meno popolari». Insomma non si vive di solo calcio. E se ce la fanno gli inglesi che il footbal lo hanno inventato, direi che si può fare…