C’era la neva sulle vette intorno a Solden stamattina alle sei e mezzo. Dopo le piogge dei giorni scorsi, c ‘era la neve e l’aria “fina” che si respira in montagna, quella che “pizzica” e ti gela mani e piedi quando sei in bici. Così per  gli oltre 4mila iscritti alla trentesima Otztaler Radmarathon non c’è stato solo da fare i conti con la fatica ma anche con il freddo. Questa è una delle gare ciclsitiche aperta a professionisti e dilettanti  più dure che si corrono sulle Alpi: 238 km e 5.500 metri di dislivello da affrontare, almeno nelle prime ore, ad una temperatura che non superarava i 2 gradi centigradi.  Poi è andata meglio fortunatamente e il sole ha riscaldato per tutta la gara il lungo serpentone che ha scalato il Kühtai ed è poi passato sul Brennero per poi sconfinare in Italia a Vipiteno affrontando successivamente le salite degli altri due passi, il Giovo a 2090 m. e il massacrante Rombo a 2059 m. A finire sul gradino più alto del podio è stato  il tirolese Stefan Kirchmair con il tempo di  sette ore sei minuti e spiccioli, secondo il trentino Antonio Corradini di Cles (Tn) e  terzo si è classificato Roberto Cunico di Thiene (Vi) . Dopo tredici anni di predominio italiano il titolo della Otztaler torna in Tirolo. Ma non finisce qui e già si pensa alla prossima edizione. La sfida continua.