In slip e reggiseno. Così si può correre una maratona anche se non dev’essere comodissimo. Ma le mode sono mode anche se spesso per trovare un alibi si cerca ( e si trova) una giustificazione culturale. Così domenica scorsa oltre 3mila persone sono scese per strada a Salt Lake City indossando solo mutande, calzini e reggiseni. La “Utah Undie Run” è diventata così la più grande maratona di sempre corsa in biancheria intima. Gli organizzatori dell’evento rivendicano il suo significato politico, contro la rigida morale dello stato mormone. A Salt Laake city infatti nel 1912 è stata costruita nella Piazza del tempio la cattedrale considerata la sede centrale della Chiesa dei Santi degli ultimi giorni, così vengono chiamati i mormoni che contano  circa 13 milioni di fedeli sparsi in oltre 150 nazioni. Ma torniamo alla corsa in biancheria intima che per tutti è stata soprattutto  un’occasione di divertimento ed esibizione.  Boxer, slip, vecchi merletti e qualche mise anche più audace per sfilare ( più che correre) tra musica e applausi. E non non è la prima volta perchè  negli Stati Uniti ormai da anni  si corre anche la “New York City Underwear Run”, maratona che permette ai concorrenti di correre più nudi che vestiti. E’ una scelta, non un obblico perchè ai concorrenti che partecipano viene data l’opportunità di abbandonare nei cassetti le magliette e i calzoncini: chi vince viene premiato con un viaggio per due in Giamaica. Quest’anno hanno partecipato in 500  e ‘era moltissima gente ai bordi delle strade per fare il tifo ed applaudire. Indovinate perchè?