Studio e sport,  studio e atletica. Chi l’ha detto che non si possono conciliare? Il mens sana in corpore sano è una teoria che ha qualche annetto e funziona sempre e benissimo. Prova ne sono i tanti giovani che affiancano gli allemamenti alle ore di studio sui libri con risultati eccellenti.  Prova ne è che se un ragazzo si abitua alla fatica dello sport, alle sue regole, al programmare la preparazione per arrivare in condizioni perfette alla gara; si abitua a non mollare se qualcosa non gli riesce alla prima battuta e a soffrire quando ce n’è bisogno, si allena anche per un’interrogazione o un compito in classe. L’approccio è lo stesso. E non vale solo per chi fa sport per diletto ma anche per atleti di vertice. L’ultimo esempio è quello del caporal maggiore della Sezione atletica leggera del Centro Sportivo Esercito, Daniele Meucci, medaglia di bronzo dei 10.000 metri agli Europei di atletica leggera a Barcellona 2010 e finalista dei 5000 e 10.000 metri ai recenti campionati mondiali di Daegu (sud Corea), Un paio di settimane fa, presso la facoltà di Ingegneria dell’Università di Pisa ha conseguito, con il voto di 110 e lode, la laurea specialistica in “Ingegneria dell’Automazione”. La discussione della tesi, tenutasi il giorno 5 ottobre scorso presso il citato ateneo, ha avuto come titolo: “Un algoritmo cooperativo per la stima di grandezze oceanografiche con una squadra di veicoli subacquei autonomi”. Chapeau!