Di solito la domenica matttina i runner milanesi  tagliano la corda. Via dalla città. Chi va verso la Brianza, chi verso il Parco Sud, chi in Lomellina, chi nell’Oltrepo’. E’ un popolo che batte i denti dal freddo, si muove alle prime luci dell’alba, si inc0ntra agli angoli delle vie e comunica con i messaggi sui telefonini: <Vengono anche Luca e Adriana. Passo a prenderti alle 7. Puntuale>. Generalmente la parola d’ordine è <tapasciata>. Uno la trova,  la segnala e la propone, il resto del gruppo aderisce e  si organizza. Due, tre auto che si incrociano in Autogrill, all’uscita di Bereguardo o Groppello Cairoli. Poi la corsa, il pacco gara e il rientro prima che si può perchè a casa spesso ci sono mogli che restano con i figli e hanno bisogno d’aiuto. Tutto questo ( e altro) fa parte del piccolo rito domenicale di chi corre e va in scena con ogni condizione meteo. Anzi, meglio se piove o se il termometro scende sotto zero perchè ogni runner domenicale dentro di sè ha una piccola vena di masochismo. Ma domenica si può fare una pausa. Domenica Milano (e 12 comuni dell’hinterland) blocca le auto dalle 10 alle 18 per la seconda di una serie di domeniche ecologiche che sono state anche fissate nei giorni della Stramilano, della maratona e dell’arrivo del Giro d’Italia. E così niente esodo all’alba. Perchè non si può usare l’auto ma soprattutto perchè si può correre un po’ ovunque senza il rumore e la puzza degli scarichi. La <tapasciata> si può fare in città insomma. E per una volta sarà anche divertente.