La Roma-Ostia l’ho sempre corsa nei racconti di mia nonna che, tanti anni fa, abitava a Roma e spesso andava a trovare sua sorella al Lido. Storie a cavallo della Guerra, di povertà e poi di  Fiat 600 Fiat comprate a  cambiali.  Storie di ombrelloni color prugna, di costumi interi, di bagni a giugno e di pic-nic in spiaggia senza spendere una lira. In realtà la Roma-Ostia non l’ho mai fatta ma, se non quest’anno,  prima o poi capiterà perchè mi affascinano le corse che vanno verso il mare. Che è sempre una bella sensazione. Questa mezza maratona  fa ormai parte della storia,  con le sue 38 edizioni e con un numero di iscritti che in origine erano 313 e il prossimo 26 febbraio saranno diverse migliaia. Nel 1974 si correva sulla distanza dei 28 chilometri, lo spirito era quello dei pionieri e le foto in bianco e nero. Sulla “Colombo”  si possono raccontare piccole e grandi imprese di atletica ma soprattutto tante, tantissime storie di passione e di appassionati. Poi la Roma-Ostia è diventata grande. Ha fissato la sua distanza sui canonici 21,097  metri della “mezza” e si è conquistata la stima dei podisti prima e della Iaaf poi, che le ha attribuito quel “Silver Label” che da quest’anno brilla come un sigillo di qualità e la affianca alle mezze maratone più importanti a livello internazionale. Si corre il 26 febbraio si è detto. Come sempre ma con una novità importante. “Ai valori sportivi, all’affetto e  ai sentimenti che fanno parte della nostra gara- spiegano gli organizzatori- abbiamo voluto affiancare  un qualcosa che non fosse il solito “progetto charity” . Non un semplice sostegno economico  ma un qualcosa che pemettesse anche di  far conoscere le poche e serie iniziative che la Roma Ostia ha sposato aprendo ad esse le porte del mondo del podismo”. In buona sostanza 1 euro per ogni atleta iscritto verrà donato ad una delle “cause” sostenute dalla Roma-Ostia . Saranno gli atleti stessi a decidere a chi senza maggiorazioni in quanto la donazione è compresa nella quota di iscrizione anche se chi vorrà potrà aggiungere di più.  Così, semplicemente iscrivendosi, si potrà dare una mano alla Comunità di Sant’Egidio che sta realizzando la “scuola della Pace di Ostia” dove verrà istituito un asilo-doposcuola dove bambini italiani e stranieri condivideranno la loro quotidianità e la loro crescita. Oppure alla  Ricerca e Cooperazione ONG,  una organizzazione non governativa, che promuove lo sviluppo di alcune scuole calcio in Bolivia o alla campagna “adotta un campione” della Special Olympics che servirà a sostenere la partecipazione di un atleta o di un gruppo con disabilità intellettive ad una manifestazione internazionale. Ma un euro potrà essere donato anche a Komen Italia che il comitato della Roma- Ostia sostiene da un decennio nell’organizzazione della “Race for the Cure” di Roma, Bologna, Napoli e Bari corse che raccolgono fondi per sostenere la ricerca e la cura del tumore al seno. Insomma i buoni motivi per iscriversi alla prossima Roma-Ostia non mancano. E non solo perchè è una “mezza” cha va verso il mare.

 

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