Dal ghiaccio delle tapasciate di queste domeniche alle immagini del giro d’Australia di ciclismo che ho seguito su Raiduesport. Una trentina di gradi di differenza, due mondi e due modi diversi di fare sport: E tanta nostalgia per le sudate di luglio. Caldo e freddo, situazioni estreme in cui il nostro fisico è sottoposto a un bello stress. Ma restando nelle  campagne gelate di questi giorni va detto che anche correre  sottozero ha il suo fascino e i suoi vantaggi. E non sono dettagli. Il freddo aumenta infatti l’attività metabolica dell’apparato muscolo-scheletrico e costringe il nostro fisico ad una fatica in più per mantenere il corpo a una temperatura calda costante.  Insomma si consumano più calorie in più. Ma si consuma di più anche perchè l’aria più fredda oppone una resistenza maggiore. E se questo vale soprattutto per chi si allena in bici, non è da sottovalutare anche per chi corre. Va poi considerato il ghiacchio che si trova sugli sterrati: nel calcolo delle energie bruciate durante un allenamento incide anche questo, perchè  è molto  più dispendioso correre su un terreno isidioso e accidentato che non uno comodo e asfaltato. Il conto calorico di un allenamneto invernale quindi è quasi sempre più salato di uno in condizioni normali. Ed è forse per questo che nei periodi di freddo intenso molti ( me compreso) scelgono di mettere”fieno in cascina” per la preparazione di una maratona con uscite lente e lunghe. Tutto torna. Tutto facile? Neanche per sogno. Uscire ad allenarsi a meno 4-5 gradi  la domenica mattina alle 7.30 quando fuori sta albeggiando a fatica non è cosa semplice. I primi dieci minuti sono una sofferenza per tutti. L’aria che ti arriva nei polmoni è peggio di un aerosol di ghiaccio, mani e piedi se ne fregano di star caldi  nonostante guanti e calze di lana e anche le maglie tecniche non ti coprono come dovrebbero. E’ la solita domanda che ti frulla nel cervello: “ma chi me lo fa fare?”. Poi però passa. Vai, ti scaldi, fai fatica, cominci a a pensare alla doccia che ti aspetta e il tormento svanisce. Ecco, correre al freddo serve anche a questo. A fortificare la capacità di non mollare che in maratona è la prima regola. Poi c’è il premio. Che è quello che tutti provano dopo un allenamento al freddo, la doccia calda e un caffè fumante. Cioè il miglior stato di benessere che ci sia… E chi non corre non sa cosa si perde!

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