Ieri mattina si è corsa la Maratona di Napoli. Era la quattordicesima edizione e ha vinto il marocchino Ahmed Nasef  del Fanfulla Lodigiana che  è arrivato in piazza del Plebiscito in 2.18.58. Tra le donne ha trionfato  Ornella Ferrara, vicecampionessa italiana di maratona in carica, in 2.41.15. Fin qui la cronaca. E può bastare. Il resto sono una serie di belle immagini di corsa, di mare piatto, di sole caldo e di colori densi, di gente sulle strade che applaude. Ma c’è una foto che secondo merita di essere raccontata. E quella di un signore con gli occhiali scuri che di nome fa Luciano che mostra con orgoglio la maglietta del gruppo podistico con cui corre. E’ il “wallera team”, scritto con la “v” doppia per darsi un tono più internazionale, ma che a Napoli si scrive tutta la vita con la “u”. E chi, come me, con i suoni di quei dialetti c’è cresciuto sa pefettamente che significa correre per il “wallera tem”. Sempre ieri, qualche ora dopo il Napoli di Cavani e Lavezzi, ha preso l’ennesima scoppola in campionato contro il Genova. Un campionato in cui Mazzarri & co erano attesi da protoganisti e in cui rischiano invece di fare le comparse . E allora la  “uallera” non solo s’ingrossa…ma ti gira. E senza la “v”doppia.

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